Il 12 dicembre, l’Aula Plinio dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi, ospiterà un importante convegno dal titolo Matilde Serao e la sfida di una donna alla modernità, fra letteratura, società e cronaca, organizzato dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del primo centenario della morte della grande scrittrice e giornalista napoletana. L’incontro vuole essere un omaggio a una voce moderna nel cuore dell’Ottocento, una figura cardine della cultura italiana tra XIX e XX secolo. L’evento, promosso dal Dipartimento di Scienze EconomicoAziendali, Giuridiche e Politiche in collaborazione con il Comitato Nazionale per le celebrazioni del primo centenario della sua morte, si articola in tre sessioni tematiche che intrecciano letteratura, giornalismo, musica e società. Il 12 dicembre sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming su usgm.link/matildeserao.
L’occasione non è soltanto commemorativa, bensì un invito a rileggere Serao come intellettuale moderna, capace di sfidare i confini di genere, di linguaggio e di ruolo pubblico. La sua scrittura, ibrida e audace, attraversa la cronaca, l’inchiesta sociale, il romanzo e l’editoria, restituendo una visione lucida e appassionata dell’Italia postunitaria. Un programma ricco e multidisciplinare: – Sessione mattutina: si apre con i saluti istituzionali e la lectio magistralis della Prof.ssa Annamaria Andreoli a cui seguiranno, poi, gli interventi di studiosi come Umberto Maiorca, Roberta Fidanzia, Antonietta Micali e Angelo Fàvaro che esplorano il rapporto di Serao con la scrittura e il potere della parola femminile nell’Italia dell’Ottocento e del Novecento come strumento di emancipazione e analisi sociale. – Sessione centrale: riflette sulla scelta femminista della Serao e sulla necessità di riscatto della condizione femminile, con contributi di esperti come Maria Rita Mottola, Ulrike Haider Quercia e Franca De Santis che indagano la condizione giuridica, sociale, personale delle donne per riflettere non soltanto su ciò che Matilde Serao è stata, ma su ciò che ancora oggi ci chiede di diventare. – Sessione pomeridiana: si concentra sulla scrittura ibrida della Serao che non fu mai solo narratrice, ma testimone, analista, coscienza vigile del suo tempo, con interventi su opere come La conquista di Roma e Vita e avventure di Riccardo Joanna, dove Serao fonde letteratura e denuncia, cronaca e narrazione da parte di studiosi come Luca Mencacci, Maria Panetta e Diego Taccuso, con un’analisi tra la storia e il presente, tra denuncia e interpretazione, tra la parola scritta e la coscienza che la sostiene. In un’epoca in cui il ruolo della donna nella cultura e nell’informazione è ancora oggetto di dibattito, Matilde Serao emerge come modello di autonomia intellettuale, di impegno civile e di innovazione stilistica. La sua opera ci interroga oggi più che mai: sulla responsabilità della parola, sulla forza del racconto, sulla necessità di dare voce a chi è ai margini.
Questa giornata non è solo un tributo: è un laboratorio di pensiero, un’occasione per studiosi, studenti e cittadini di confrontarsi con una figura che ha saputo essere radicalmente moderna, senza mai rinunciare alla profondità umana e alla tensione etica. Prima donna, prima penna: così la definisce la Prof.ssa Annamaria Andreoli nella Lectio Magistralis che aprirà i lavori. E proprio questo binomio racchiude l’essenza di Matilde Serao, pioniera del giornalismo italiano, fondatrice del quotidiano “Il Mattino”, autrice di romanzi che hanno raccontato con passione e realismo l’Italia tra Ottocento e Novecento. La giornata di studi, articolata in tre sessioni tematiche, che indagano le molteplici sfaccettature di questa straordinaria figura: dalla sua scrittura femminile come “cesello della società” al suo impegno civile e sociale, dalle contaminazioni tra letteratura e giornalismo al suo ruolo di voce delle donne nell’Italia post-unitaria. Un’occasione imperdibile per riscoprire una figura che, con coraggio e talento, ha aperto la strada alle donne nel mondo della cultura, dell’editoria e del giornalismo italiano.



