Il volontariato si basa sull’ “impegno di tante donne e tanti uomini, di tante ragazze e tanti ragazzi, di tanti anziani, di tante associazioni che si prendono cura anche della natura, dei nostri beni culturali, del nostro ambiente, che curano ferite presenti nella nostra società, che animano periferie e territori in preda allo sconforto dell’abbandono. Veri e propri patrioti che sanno come fraternità e solidarietà giovino anche a chi sviluppa questa dimensione di impegno. Un patrimonio che accresce il patrimonio morale del nostro Paese”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sabato in occasione della cerimonia conclusiva di Palermo Capitale italiana del Volontariato 2025.
“La prossimità, prima rete di solidarietà, rende migliori e gratificanti le nostre vite. Qualche scettico si chiede a cosa serve il volontariato: riflettiamo sui dati resi noti recentemente dall’Istat: quasi cinque milioni di persone, oltre il nove per cento della nostra popolazione, che dedicano ogni anno 84 milioni di ore del proprio tempo non a se stessi, ma a gli altri, a chi ne ha bisogno.
Anche soltanto in termini economici rappresenta un patrimonio impressionante, un patrimonio basato sulla gratuità, un impegno sia organizzato sia individuale, che riflette una comunità non ripiegata su se stessa, ma che sviluppa e pone in pratica valori di coesione sociale”, ha affermato.
“Il volontariato -ha aggiunto il Capo dello Stato- è un motore di ricerca, di costruzione di rapporti che ampliano e rendono autentico il godimento dei diritti nella società. Una leva possente per dare vicinanza, calore umano, fraternità. In definitiva per dare senso alle relazioni sociali, con attenzione particolare alle condizioni di fragilità. È un’energia di cui le comunità non potrebbero fare a meno”.
La nostra società è innervata dalle esperienze e dalla cultura dei volontari”, dagli ‘angeli del fango’ intervenuti nell’alluvione di Firenze del 1966, ai giovani accorsi a sostegno delle popolazioni colpite da calamità naturali come i terremoti del Belice, del Friuli e dell’Irpinia, fino a vicende recenti. “Si potrebbe compilare un lungo calendario della solidarietà.
Sono iniziative e comportamenti iscritti nella storia d’Italia. Il volontariato è stato fattore di unità”, ha affermato. “Con le sue esperienze ha contribuito a scelte importanti -ha quindi ricordato il Capo dello Stato- basti pensare al cammino che ha portato e a costituire e poi a potenziare la Protezione civile, sistema in cui l’apporto del volontariato è prezioso. Tuttavia il volontariato non è soltanto una sorta di pronto soccorso nelle grandi emergenze, accompagna e offre significato alla quotidianità delle persone, quella personale e quella collettiva, disegnando, con l’opera di un’immane numero di persone, l’idea effettiva di comunità, qualificandosi come forza sociale, culturale, educativa e formativa, segnalandosi come protagonista nell’attuazione di principi della nostra Costituzione, anzi tutto quelli di partecipazione e di solidarietà”.
“La gratuità può apparire agli scettici un termine caduto in disuso, un’ingenua illusione per anime belle ma fuori dalla realtà. Al contrario, le sue azioni sono ispirazione e volano concreto di costruzione del bene comune”, ha affermato. Il Capo dello Stato ha quindi ricordato che il volontariato, genera “valore economico, effetti di moltiplicazione, anche consistenti risparmi per i conti pubblici. Un’altissima quantità di denaro pubblico”.
Al contrario “è il disinteresse nei confronti delle altre persone, nei confronti della società, a provocare diseconomie, determinando, inoltre, fratture sociali, esclusione, deserto”. “Il volontariato -ha poi sottolineato Mattarella- esprime, in questo senso, anche una dimensione di cittadinanza attiva, partecipe delle finalità indicate dalla Costituzione. La giustizia, premessa della pace, si realizza iniziando dal basso. Da quel che è vicino. “Il volontariato è l’altro che entra nella propria vita e l’arricchisce. Il volontariato è il nostro vivere insieme. È la consapevolezza e, insieme, l’orgoglio di sentirsi comunità. Il volontariato, il Terzo settore, l’economia civile sono diventati un grande insieme di cui, più che utile, è necessario tener conto”, ha affermato.
“La sussidiarietà -verticale e orizzontale- è, a pieno titolo, parte del modello costituzionale. Ne abbiamo costantemente conferma: il volontariato -ha sottolineato il Capo dello Stato- è palestra di democrazia concreta che può immettere forza vitale nelle istituzioni. Elemento necessario in un tempo contrassegnato anche da paure suscitate da tossine messe ingannevolmente in circolo, da indifferenze che non condannano la sopraffazione, la violenza, l’illegalità, da allontanamento dalle ragioni della convivenza civile. Le tossine oscurano il futuro e il volontariato è un antidoto prodigioso. Giorno per giorno, con i fatti, dà corpo alla speranza”.
“Il volontariato non accetta che l’antropologia che prevalga sia l’entropia dell’individualismo. Prospettiva denunziata da Sergio Paronetto che, ancora molto giovane, fu un motore del Codice di Camaldoli, una delle iniziative in cui, riflettendo, si precedeva la redazione della Costituzione. ‘Vogliamo essere annoverati -diceva- fra quelli che verranno discussi e giudicati perché faranno, non fra quelli che giudicheranno e discuteranno. Saremo con quelli che sbaglieranno, non con quelli che troveranno a ridire perché si è sbagliato’. Non potrebbe esserci definizione migliore, più calzante per l’attività del volontariato e vorremmo -ha concluso Mattarella- che questa aspirazione diventasse sempre più contagiosa”



