Si torna a sparare ad Avellino: un 19 enne residente a Mercogliano, è stato trasportato, ieri sera, al pronto soccorso dell’ospedale Moscati con ferite da arma da fuoco alla schiena. La vittima, identificata come Luigi Valente, è figlio di Carmine Valente, detto “caramella”, in carcere dal 2019 e condannato a 21 anni in primo grado nel processo al “Nuovo Clan Partenio”. L’episodio, forse anche collegato alla criminalità organizzata, è tra le ipotesi al vaglio dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino .
Il ferimento del diciannovenne è avvenuto, almeno dalle prime testimonianze raccolte dai Carabinieri e dalla Procura di Avellino, ieri intorno alle 20,30 a Rione Mazzini. Ascoltati anche diversi testimoni. Al momento le indagini sono in corso e soprattutto gli interrogativi più inquietanti riguardano il contesto in cui e’ avvenuta la vicenda ed il ferimento.
Le condizioni del diciannovenne non sono gravi, nella stessa serata di ieri i medici del Moscati hanno estratto il proiettile, che non avrebbe attinto in profondità la schiena e quindi sciolto la sua prognosi. Sarà lui, verosimilmente a poter chiarire cosa è avvenuto e il movente alla base del ferimento. Il giovane è già stato dimesso dall’ospedale subito dopo l’estrazione del proiettile.
Le circostanze dell’agguato restano ancora poco chiare. I carabinieri stanno lavorando per ricostruire con esattezza il luogo del ferimento e comprendere il contesto in cui si è consumato l’agguato.
Durante la notte, i carabinieri hanno ascoltato diverse testimonianze nel tentativo di individuare il responsabile del ferimento. Gli investigatori non escludono che l’episodio possa essere collegato a una lite o a dinamiche legate alla criminalità organizzata. La versione fornita dal 19enne, quando sarà possibile raccoglierla, potrebbe rivelarsi decisiva per fare luce sull’accaduto.