L’inferno di fuoco, la notte del tre agosto, che ha divorato ettari di montagna. Non solo. Anche l’emergenza idrica sta mettendo a dura prova la popolazione. Sono giorni molto difficili, per Mercogliano, tanto da indurre il sindaco Vittorio D’Alessio a richiedere lo stato di calamità naturale. La giunta ha deliberato in tal senso, “poiché la persistente siccità sta mettendo a dura prova l’annata agricola locale e le interruzioni idriche programmate dal gestore della rete stanno avendo enormi ripercussioni sui cittadini, sulle aziende agricole e sulle attività commerciali”. Sono settimane, ormai, che l’erogazione idrica nelle abitazioni avviene a scartamento ridotto.
Così come resta in tutta la sua gravità la situazione lungo le pendici del monte Partenio, uno spettacolo spettrale, dopo l’incendio del tre agosto e degli altri inneschi nelle ore successive. Grande è stata la mobilitazione per fronteggiare l’avanzata del fuoco, e per scongiurare rischi alla popolazione.
Il bilancio è preoccupante: sono ingenti i danni alla vegetazione e alla fauna, mentre si prefigura un rischio idrogeologico molto elevato, soprattutto con l’arrivo delle piogge. Sono in corso i rilievi da parte dei tecnici comunali, al lavoro da giorni, per monitorare la zona, ma serviranno fondi, che saranno chiesti dal Comune agli enti sovracomunali, per effettuare i lavori di prevenzione e per mettere riparo ai danni subiti.
Sull’incendio a Mercogliano sono in corso le indagini da parte delle forze dell’ordine. Una ferita difficile da sanare.