Tre modi diversi di vivere la città di Mercogliano, tre stili diversi, tre candidati sindaci che rappresentano la propria storia, personale, professionale e amministrativa, in quest’ultimo caso per i primi due, Vittorio D’Alessio, l’uscente, Massimiliano Carullo, l’ex sindaco. La nuova proposta la rappresenta Antonio Gesualdo, che con la sua lista “Essere Mercogliano” ha fortemente spinto per il confronto a tre che si è svolto nello spiazzale davanti alla funicolare di Montevergine. Il primo punto se l’è assegnato proprio il docente universitario che, con la riuscita dell’iniziativa, ha portato in piazza i temi della campagna elettorale, fino ad ora consumata ogni gruppo per la sua parte, e poi sui social. Le tifoserie tra il folto pubblico hanno fatto la loro parte.
Un confronto a tutto campo moderato da Claudio Greco, di Italia Notizie 24, mentre le domande ai candidati sono state rivolte da Gianni Festa, del Corriere dell’Irpinia, Alfonso Parziale, di MercoglianoNews, e Norberto Vitale, di Telenostra-Prima Tivvù.
Le distanze tra Carullo e D’Alessio sono evidenti, e si sono fatte sentire già alla prima domanda, quella sui conti comunali. D’Alessio, che guida la lista “Io scelgo Mercogliano”, sta portando ha ribadito il suo essere stato “commissario prefettizio” rispetto allo stato delle finanze comunali lasciato in eredità, sottolineando gli sforzi compiuti dalla sua amministrazione per uscire “dal baratro“, incidendo anche sulla pressione fiscale e nella lotta all’evasione.
Più distaccato Carullo, candidato a capo della lista “Camminiamo Insieme”, che ha ribattuto ricordando il “rigore morale dell’ufficio contabile”, e di “non aver compreso le parole” del sindaco, che, autodefinendosi “commissario prefettizio” avrebbe così sminuito invece il ruolo a cui è chiamato un sindaco. D’Alessio è stato incalzante, ma Antonio Gesualdo aveva già portato l’argomento su un altro piano, ovvero assicurare con poco il tanto di cui necessita un paese, nella “quotidianità” e nella “manutenzione continua”.
Stesse posizioni contrastanti sul tema della legalità e della sicurezza. Per Carullo sicurezza possono essere le 60 telecamere installate, moralità significa completare le opere pubbliche, l’illegalità va combattuta risanando la villa abbandonata di Capocastello, le ville comunali, i centri sociali, e nel riammagliare il territorio. Per Gesualdo la legalità non va intesa come fatto opprimente od opponente, vedi i controlli serrati ed esagerati sui parcheggi. La legalità è quella che rimane nel tempo, attraverso pratiche quotidiane, e nel senso diffuso di cultura che si attua con giornate sul tema, nel tempo. D’Alessio porta l’attenzione sull’eredità della Mercogliano Servizi, e come sia stato impegnativo il procedimento per rispondere a tutti i rilievi del ministero. Evidenzia le carenze riscontrate: l’assenza dell’antincendio alla Guido Dorso, dei contatori d’acqua nelle strutture e nell’ex seggio di Torrette di Mercogliano oggi museo multimediale.
Un confronto ancora una volta teso, rispetto al quale Gesualdo dice di non vedere proposte per il futuro. Aspetto al quale si lega Gianni Festa, ricordando che la scommessa di città come Mercogliano è uscire dai confini comunali, e aprirsi in un contesto di area vasta, quella intorno ad Avellino, con Monteforte ed Atripalda. Sulla progettualità, sulla visione del futuro di Mercogliano, ognuno dei candidati ha tracciato la propria linea, Carullo ricordando che i servizi vanno concordati con gli altri comuni, come i trasporti, l’accoglienza, le manifestazioni estive, e che l’Abbazia e il Santuario devono avere una ricaduta sulla città, dopo che la città ha dato tanto. Il candidato sindaco denuncia anche la fuga dei giovani da Mercogliano, 1200 abitanti negli ultimi tre anni, e la chiusura di attività e negozi, oltre al trasferimento di start up da Mercogliano a Benevento.
Visione del tutto opposta quella del sindaco uscente, che ricorda la potenzialità già espresse di Montevergine, che attrae un milione di visitatori l’ anno, non condivide i dati sulle partenze dei giovani e sulle chiusure dell’attività.
Costante nel suo pensiero lungo ma basato sulla logica della spesa contenuta, Antonio Gesualdo pensa che la vera scelta culturale sia quella di preservare il territorio, nelle sue straordinarie bellezze, vedi l’area Sic, il sito di interesse comunitario.
Il direttore del Corriere dell’Irpinia torna sul concetto di legalità, concentrando l’attenzione sulla diffusione della criminalità organizzata in Irpinia.
La cultura della prevenzione, per il professore Gesualdo, è la priorità, assieme alle modalità di gara negli appalti, alla cooperazione con le forze dell’ordine, ai tavoli funzionanti in Prefettura, alla capacità di attrarre finanziamenti per dare occasioni di lavoro. D’Alessio rivendica il suo impegno, le denunce inoltrate davanti ad oggi occasione sospetta, la costituzione parte civile del Comune, la stretta collaborazione con le forze dell’ordine. Carullo è convinto che un’amministrazione comunale si misuri nel suo ufficio tecnico. E anche sul nome del dirigente Morisco che ha lasciato il Comune di Mercogliano la polemica non è mancata.
Resta per tutti l’appello fatto qualche giorno fa da don Vitaliano, di guardare sostanzialmente al bene comune di Mercogliano. Alla domanda sull’argomento, i tre candidati hanno ritrovato finalmente una certa sintonia. Ma sempre a distanza di sicurezza.