Mons. Salvatore Nunnari, già nostro Ordinario Diocesano per oltre 6 anni, in una stagione particolare della vita sociale in Alta Irpinia, a seguito di problemi cardiaci, che hanno acutizzato ancora di più le sue precarie condizioni di salute, è ricoverato presso l’Ospedale di Reggio Calabria e versa in gravi condizioni.
Lo ricordiamo come protagonista per la ricostruzione e riapertura della chiesa Cattedrale di Sant’Angelo dei Lombardi.
Forte il suo impegno nel promuovere tra i sacerdoti della Diocesi, il valore della comunità, favorendo l’aggregazione e la condivisione dello stare insieme, presso la sua sede, palazzo vescovile.
Lo ricordiamo impegnato nella vita sociale, anche locale, aggregando soprattutto i giovani. Protagonista di tante iniziative per il lavoro, l’occupazione. Forte e determinante il suo impegno nella difesa dell’ambiente, del territorio. In tanti ricordano la sua determinazione nella lotta contro la scelta di creare la mega discarica, di spazzatura proveniente da Napoli, sul Formicoso. Era notte fonda quando, falliti tutti i tentativi di mediazione, sul sito “Pero Spaccone” del Formicoso, la polizia in tenuta antisommossa, era pronta a travolgere i sindaci, che avevano convocato i consigli comunali con gonfaloni dei loro Comuni, giovani, contadini, operai, che avevano organizzato un presidio di difesa della terra, che per secoli era stata dissodata da pietre, seminata; terra che aveva conosciuto sacrifici e pianto e speranze, dove solo il vento faceva da padrone, Mons. Nunnari c’era, stava al fianco di quanti lottavano.
L’Ufficiale di Polizia “comandante della piazza”, stava per dare il via alla carica. Gli amministratori e i cittadini erano stati avvertiti addirittura di non avere “mani in tasca ” per non creare sospetti ed essere aggrediti dai “celerini anti sommossa”, Erano circa le tre di notte, Mons. Nunnari, salì su un camion, con un megafono fece fermare per pochi minuti “l’assalto”, chiamò il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Minniti suo conterranneo, calabrese, ricordò a lui i valori culturali, politici e morali di riferimento, che non potevano consentire agli uomini della Polizia di Stato, figli dei contadini del sud, aggredire, travolgere persone, amministrazioni contadini ed operai del sud!
Parti subito da Roma l’ordine di Minniti, di sospendere ogni azione di forza. Così gli automezzi, carichi di logistica per realizzare recinzioni del sito, dovettero andare via. Poi ci furono ulteriori passaggi, il suo successore l’arcivescovo Mons.Alfano, continuò a sostenere la lotta per la difesa del Formicoso, addirittura fece realizzare una Chiesa da campo in una tenda, fino all’approvazione di un dispositivo di legge che escludeva definitivamente il Formicoso come sito per megadiscarica. Non mancò di interessarsi dell’Ospedale e della sua difesa. A lui si deve in modo particolare, direttamente con Bassolino, presidente Regione ed anche con l’impegno di Mario Sena, consigliere regionale, il consistente finanziamento di circa 5 miliardi, per il recupero della nostra Abbazia del Goleto.
Tanti altri campi di interesse e di impegno come lotta alla droga, sostegno alle ragazze madri, ecc.ecc.furono al centro della sua azione pastorale.
Abbiamo il dovere di dare testimonianza
Tony Lucido