Arriva da Roberto Montefusco di Sinistra Italiana una riflessione sull’eredità di Papa Francesco, profesa inascoltato “Francesco è stato uno degli “sconfitti” di questo tempo. Forse quello di maggiore prestigio e autorevolezza. Ma pur sempre sconfitto e inascoltato.
Sconfitto in un mondo segnato da sovranismi, nazionalismi, in cui ancora una volta si affermano leader che costruiscono il loro consenso sulla paura, sulla fabbricazione del nemico, del “diverso”.
Francesco è stato un leader “di opposizione” a partire dal suo Paese, l’ Argentina, come ha riconosciuto lo stesso Presidente Milei, rispetto al quale non ha mai nascosto distanze profondissime.
Francesco è stato un leader “di opposizione” a questa Europa, sia rispetto alla condotta praticata nel conflitto russo-ucraino, alla deriva bellicista e alla corsa al riarmo, sia rispetto ai silenzi e alle timidezze sulla mattanza del popolo palestinese ad opera del Governo di Israele.
Francesco è stato un leader “divisivo” come forse nessun Pontefice era stato. Bisogna ricordare, anche in queste ore, la maglietta che esibiva Salvini con il volto di Bergoglio e la scritta irridente: “Il mio Papa è Benedetto”.
Insomma, questo Pontefice non ha avuto paura di dividere, di finire in minoranza rispetto al corso attuale della storia, pur di rimanere fedele alla sua visione del Cristianesimo, alla testimonianza del Vangelo in questo tempo.
Ma nella sconfitta contingente lascia un messaggio potente, forte, che gli sopravviverà.
Un messaggio di cui resterà traccia nella Storia della Chiesa e nella Storia degli uomini.
Anche per questo bisogna dirgli grazie”