Girolamo Giaquinto, sindaco uscente, e gli sfidanti, Salvatore Caratù e Mimmo Torello, insieme in occasione del confronto a tre organizzato dall’emittente radiofonica di Montoro, Radio Raffaella Uno.
Continuità amministrativa e nuovi percorsi per Giaquinto, volontà di dare una spallata ad una storia senza più aspirazioni per Torello, recupero dei ritardi accumulati negli anni per Carratù e per una Montoro unita non solo sulla carta, i primi obiettivi sintetizzati durante il confronto.
Per tutti e tre i candidati il Puc resta l’obiettivo da raggiungere, tra le priorità di ognuno dei contendenti, per rilanciare Montoro e dare un nuovo impulso sul piano economico e sociale. Dalle loro parole è chiaro che il disegno del territorio va inteso in senso ampio, e con una visione complessiva di una realtà in continuo movimento, non più semplice pianificazione che non prenda in considerazione le prospettive di sviluppo in tutti gli ambiti.
Le priorità in caso di elezione? Per Giaquinto la coesione sociale tramite le associazioni, lungo il solco delle iniziative socio-culturali, nel sistema di convenzione con l’universit, nell’apertura di nuovi spazi aggregativi e verso due obiettivi, il teatro comunale e la cittadella sportiva. Si muove più cauto Carratù, nel considerare che nessuna promessa può essere fatta senza la necessaria verifica dello stato dell’arte. Ma resta prioritario aprire il palazzo comunale e avvicinare i cittadini all’amministrazione, quindi dare forza alle attività socio-culturali e sportive, e ripartire anche grazie al Puc per ridisegnare la città che ha bisogno di luoghi di aggregazione.
L’aspetto culturale, per Torello, è l’altro punto di forza del suo programma amministrativo, assieme alla coesione sociale tra le associazioni, e perché le frazioni possano finalmente riconoscersi in una città unita. Il primo atto, ha detto, sarà la sensibile riduzione dell’indennità di carica del sindaco, risorse da investire invece a sostegno delle fasce più deboli della popolazione.
Alla domanda se da questa sfida è ipotizzabile pensare ad un nuovo protagonismo di Montoro in vista delle elezioni regionali, questo è l’auspicio per Girolamo Giaquinto, ma una classe dirigente in tal senso va regolata in un rapporto non più di sudditanza con il capoluogo, dove si intrecciano le dinamiche provinciali. Ma la classe dirigente va formata, avverte Torello, perché non ha senso la candidatura di qualche trasformista che ha a cuore solo il proprio potere. C’è bisogno di politica seria e idee ben radicate. Un pensiero in parte condiviso da Carratù, secondo cui la preparazione di una candidatura alle regionali presuppone un gran lavoro di preparazione, perché ci si muove su un territorio disgregato fra tante componenti politiche. E’ una cosa possibile, ma la strada è in salita.
Il confronto a Radio Raffaella Uno si è concluso con un appello condiviso da tutti e lanciato a tutti i candidati e sostenitori di Montoro da Mimmo Torello, a chiudere nella pace questa ultima settimana di campagna elettorale abbassando i toni del confronto.