Tariffe idriche, è scontro tra sindaco ed ex sindaco, Salvatore Carratù e Girolamo Giaquinto.
Per l’ex sindaco Giaquinto «l’assenza (o meglio, la fuga) del sindaco di Montoro dalla sede dell’Alto Calore in occasione del voto sulla mozione presentata da Buonopane non è soltanto un episodio spiacevole: è un atto politico ed amministrativo che segna una sconfitta per l’intera comunità. Con la sua presenza e con un voto di responsabilità, Carratù avrebbe potuto concorrere a bloccare l’aumento delle tariffe idriche, evitando un ulteriore salasso per famiglie e imprese già in difficoltà. La decisione (o la giustificazione) di sottrarsi a quel momento cruciale non è un dettaglio marginale, ma un gesto che pesa come un macigno: tradisce l’impegno assunto verso i cittadini e manifesta l’incapacità di reggere la pressione delle scelte più delicate: quelle che contano veramente per la nostra comunità. Invece di affrontare la sfida, il sindaco ha preferito la via della fuga, sancendo così la nostra sconfitta e condannando i montoresi e gli irpini a subirne le conseguenze. Non basta proclamare attenzione ai bisogni della popolazione se, al momento di difenderli, si sceglie il silenzio o addirittura la fuga. La fuga, in questo caso, diventa un simbolo: quello di una politica che abdica (ad altri) al proprio ruolo, che lascia soli i cittadini di fronte a decisioni che incidono sulla loro vita quotidiana. “Fuga per la sconfitta” significa soprattutto questo: la resa di fronte alla responsabilità, l’incapacità di assumere un ruolo di guida (sei stato votato per scegliere non per fuggire dietro suggerimento), l’abbandono dei propri concittadini nel momento più difficile. Una pagina che resterà a lungo nella memoria del nostro territorio, come monito e come ferita che non potrà essere facilmete rimarginata».
Il sindaco Salvatore Carrù risponde per le rime. In premessa, «il sottoscritto non ha bisogno di suggerimenti per decidere cosa fare, non prende ordini da nessuno, tantomeno da esponenti politici o dal partito a cui coerentemente per anni ha fatto riferimento. Partito a cui non ha mai chiesto alcuna poltrona». E poi, nella sostanza della diatriba:«L’Assemblea dei Sindaci del 25 agosto, presso l’Alto Calore Servizi è stata convocata solo per una “informativa da parte dell’amministratore unico” e prima di allora nessuna discussione preventiva è mai stata avviata sull’aumento tariffario. Le tariffe saranno oggetto di ratifica da parte del Comitato Esecutivo dell’Ente Idrico Campano, unico organismo deputato ad approvarle: sia l’Alto Calore Servizi che i Soci (Comuni), non hanno alcun potere nella determinazione delle tariffe a carico degli utenti. Durante l’assemblea, prolungatasi per ore, ci sono state sterili e inutili polemiche politiche – continua il sindaco di Montoro – e considerato che non c’erano più neanche le condizioni per esprime un voto che non avrebbe portato ad alcun risultato concreto, in quanto non avrebbe stravolto il deliberato da EIC Irpino, ho scelto di abbandonare la riunione».
Altra stoccata:«Caro Ex Sindaco Giaquinto, sei tra coloro che oggi dichiarano l’acqua “bene comune”, pur avendo avuto importanti responsabilità politiche, e fanno finta di non conoscere la realtà in cui versa l’ALTO CALORE SERVIZI, ente multato recentemente per 2.114.439 euro da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, per la scarsa qualità tecnica del servizio idrico fornito nel biennio 2022-2023.
La stessa ARERA ha diffidato ALTO CALORE per il mancato invio dei dati tariffari, in altre parole, senza rispetto delle regole fissate dall’Autorità, si rischia di perdere finanziamenti vitali per il servizio idrico, tali negligenze mettono a rischio non solo la sostenibilità economica, ma anche gli investimenti necessari per reti e impianti.
A tutti i Sindici dell’Irpinia, a prescindere dalle libere posizioni espresse durante l’assemblea, sta a cuore il salvataggio di una società che ha sofferto a lungo per dissennate gestioni. La società per non finire sul mercato privato deve intraprendere strade dirette al risanamento e al raggiungimento del pareggio finanziario. Noi sindaci siamo per l’acqua a gestione pubblica, non certo per la gestione privata e conosciamo benissimo il peso della nostra decisione. Il nostro impegno è quello di tutelare i cittadini, con serietà e responsabilità, senza cedere a strumentalizzazioni che rischiano solo di indebolire la battaglia per
l’acqua pubblica».