Alle 15:30 ha preso il via il consiglio comunale della verità: la sindaca di Avellino Laura Nargi spera di ottenere i 17 voti utili ad approvare il Rendiconto 2024 per evitare il commissariamento. Al momento può contare invece su soli 13 voti, vista la spaccatura che si è consumata con gli 11 consiglieri dei gruppi festiani. Nelle previsioni della vigilia si era parlato anche di una loro possibile ‘strategia dell’assenza’ a questa seduta di Consiglio, ma si sono presentati quasi tutti: 9 su 11. In Aula la segretaria generale dell’ente, Maria Luisa Dovetto, ha contato 31 consiglieri presenti e 2 assenti (Gerardo Rocchetta e Elia De Simone). La seduta è valida: relaziona sul documento contabile l’assessore al Bilancio Alessandro Scaletti.
SCALETTI: I SOLDI IN CASSA CI SONO
L’assessore snocciola i numeri del Bilancio consuntivo: durante l’amministrazione Festa sono stati spesi 59 milioni degli 80 disponibili, pari al 36,61% delle risorse dell’Ente; il commissario prefettizio il 10%; l’amministrazione Nargi il 16,72% delle risorse a disposizione. “Sono convinto che la situazione contabile del Comune di Avellino, che paga gli errori di amministrazioni passate, sia buona: ha incrementato la sua situazione di cassa, al 31 dicembre 2024, saldo di cassa di 27milioni di euro. I soldi in cassa ci sono. A fronte di questo il Comune ha dovuto tuttavia considerare anche i residui attivi, 140 milioni di euro e passivi per 108 milioni. Anche in questo caso il saldo è positivo, di 51 milioni di euro. Vuol dire che le finanze sono sostanzialmente vive. La fonte finanziaria non è totalmente prosciugata, ma viene assorbita da tutte le obbligazioni che provengono dal passato. Sia per quanto riguarda il Piano di Riequilibrio che gli innumerevoli contenziosi in essere”.
MANCATO TARGET DEI 6 MILIONI DI EURO
“Siamo ancora in una procedura di riequilibrio pluriennale. Il Comune continua a restituire senza problemi il prestito. C’è però da dire che nel 2024 è stato ripianato un disavanzo per 4,9 milioni di euro, rispetto all’obiettivo di 6 milioni fissato nel dicembre del 2024 dalla Corte dei Conti che ha approvato il nostro Piano di Riequilibrio finanziario. Registriamo un mancato target di 1,5 milioni di euro, che sarà sommato all’obiettivo di ripiano di disavanzo nel 2025”. “Questa è l’Amministrazione che ha ottenuto l’analoga dalla Corte dei Conti. Ha riportato la barra a dritta. Il mancato obiettivo di 1,5 milioni di euro è dovuto, tra le altre voci, ai contenziosi”.
Al via gli interventi dei consiglieri. Prendono la parola Rino Genovese (che si è detto ufficialmente all’opposizione), Luigi Mattiello, Amalio Santoro, Nicole Mazzeo, Nicola Giordano, Guido D’Avanzo, Antonio Aquino, Antonio Gengaro, Giuseppe Giacobbe, Enza Ambrosone, Gerardo Melillo…
L’APPELLO DI D’AVANZO AI FESTIANI E A RINO GENOVESE
Il consigliere D’Avanzo (Siamo Avellino) ha preso la parola per rivolgere un appello al consigliere Rino Genovese e ai colleghi dei due gruppi festiani ‘Davvero’ e ‘W la Libertà’. Un appello alla responsabilità (e quindi a votare a favore del Rendiconto). In premessa ha ricordato il suo recente passaggio da Davvero a Siamo Avellino, che insieme alla nascita del nuovo gruppo ‘Coraggio per Avellino’ ha certificato la perdita di cinque consiglieri dal fronte festiano: “Siamo stati costretti a lasciare i loro gruppi per non essere accusati di aver partecipato allo scontro istituzionale con la sindaca. A nostro giudizio non c’erano ragioni per giustificare questi atteggiamenti ostili. Noi della maggioranza abbiamo solo un dovere, portare a compimento il programma elettorale. Sappiamo tutti che un commissariamento sarebbe una sciagura. Occorre mettere da parte le eventuali singole ambizioni. Far cadere l’Amministrazione significa affrontare una nuova campagna elettorale incerta. Al consigliere Genovese dico che era il leader del Patto Civico ora lo è solo di se stesso, ma la coerenza dovrebbe farlo agire di conseguenza, nel rispetto di chi l’ha votato”.