I risultati del primo turno delle amministrative di Avellino ci hanno consegnato un duopolio tra Antonio Gengaro e Laura Nargi che si contenderanno la vittoria al ballottaggio del 23 e 24 giugno. La differenza tra i due competitor non è stata molto ampia, con la vittoria della coalizione di centrosinistra arrivata dopo un lungo testa a testa.
Ma come si sono strutturati i risultati? Le periferie di Avellino, come hanno votato?
Abbiamo riportato alcuni dati relativi al voto nelle periferie, indicativi del trend generale delle scelte nei quartieri periferici della città. Partendo da una visione macroscopica e individuando 6 principali zone del capoluogo, si evince un sostanziale pareggio tra la coalizione del campo largo e quella civica: 3 a 3. Tradotto in voti – intesi come coalizione e non come preferenze individuali, ndr -, Laura Nargi ha però staccato nettamente Antonio Gengaro con 3913 preferenze a 3260. Uno scarto di 653 voti.
Analizzando nel dettaglio le varie zone, vediamo come alla coalizione civica della Nargi vanno la Ferrovia, Picarelli, e Rione Mazzini. Mentre al centrosinistra Bellizzi, San Tommaso e Valle.
Borgo Ferrovia nel confronto tra tutti e sette i candidati a sindaco aveva mostrato un forte calore verso Laura Nargi, che si è riversato anche nelle urne: ben 770 voti, contro i 448 alla coalizione di Gengaro. Tra l’altro è il quartiere dove si è registrato il maggiore scarto tra i due principali contendenti.
San Tommaso, zona più popolosa, ha premiato il campo largo con 1265 preferenze, contro le 1222 dei civici di Nargi.
In un quadro d’insieme, è da sottolineare il dato che vede, laddove si è imposta la coalizione di Antonio Gengaro la poca distanza con l’inseguitrice Nargi: 2 voti di distacco a Valle, 1 a Bellizzi, 43 a San Tommaso. Al contrario, dove hanno vinto i civici dell’ex vicesindaca, lo scarto è stato ampio ovunque: 342 voti di distacco a Borgo Ferrovia, 159 a Picarelli e 198 a Rione Mazzini.
Nota dolente per il candidato alla fascia tricolore Rino Genovese che aveva improntato la sua campagna elettorale sulle periferie. Una scelta che non ha pagato, non riuscendo a contendere ai principali avversari nessun quartiere. A Borgo Ferrovia, zona sulla quale anch’egli aveva puntato fortemente, il suo patto civico ha raccolto solo 370 preferenze, ben lontano dalle prime due posizioni. Stesso discorso per San Tommaso, dove sul secondo (coalizione Gengaro) ha accumulato un ritardo di quasi 300 voti.