Si è notata ieri l’assenza all’incontro convocato dai consiglieri comunali del Pd di Avellino al circolo della stampa, di Ettore Iacovacci. Mentre l’assenza di Antonio Gengaro era invece scontata: l’ex candidato sindaco del centrosinistra aveva partecipato nei giorni scorsi all’assemblea convocata dai dem alternativi a via Tagliamento.
“La guerra tra bande non mi interessa, non partecipo a questo scontro nel Pd”, spiega Iacovacci.
“Non ero presente all’incontro organizzato dal circolo ‘Aldo Moro’ e non ho preso parte all’iniziativa dei consiglieri comunali pd. Secondo me bisognava riunire tutto il Pd per decidere sul voto al bilancio. E’ evidente che non c’è la volontà di discutere seriamente della questione. Da una parte c’è chi vuole indicare il prossimo candidato sindaco del centrosinistra, dall’altra chi teme per la ricandidatura alla Regione o ha paura del commissariamento del Pd irpino. Io esprimo il mio pensiero in libertà, il voto deve essere sempre libero, mai condizionato”.
Ma il segretario provinciale del Pd Nello Pizza e il commissario regionale pd Antonio Misiani sostengono che i consiglieri comunali dem dovrebbero votare no al consuntivo.
“Il commissario regionale non è il padrone del Pd di Avellino, il partito non è una società per azioni. Dal commissario aspetto ancora una risposta chiara: ha annunciato un documento che non ho mai letto. E poi il segretario Pizza ha detto no al bilancio solo perché ha subito una imposizione”.
Era il caso di decidere in direzione pd?
“La direzione non viene convocata da anni. Andava riunita 20 giorni fa. Non c’è democrazia in questo Pd. Lo abbiamo visto anche al momento di scegliere il candidato della coalizione di centrosinistra alle scorse amministrative. La dinamica è sempre la stessa. Alla vigilia delle elezioni, mentre tutti scappavano chiesero a me di mettere insieme la lista Pd: trovai 29 candidati su 32. Alcuni dirigenti erano scomparsi, altri dialogavano con Gianluca Festa. Lo stesso Del Basso De Caro era con l’ex sindaco”.
E della questione Provincia che cosa ne pensa?
“E’ un’altra battaglia tardiva. Solo oggi viene fuori la questione. Che senso ha? Come mai?”.
Insomma il 17 voterà a favore o contro il consuntivo?
“Deciderò secondo la mia coscienza. In consiglio sarò l’ultimo a votare. Mi spiegassero che differenza c’è tra mandare a casa la sindaca Nargi oggi o a febbraio, che cosa cambia? Se vogliono ritirarmi la tessera vedremo cosa dice lo statuto del partito. Un provvedimento contro di me confermerebbe che questo Pd non è democratico”.