Riscoprire la fiducia nell’altro e costruire cammini di fraternità. E’ l’invito lanciato da Giuseppe Notarstefano, presidente dell’Azione Cattolica, ospite del convegno promosso dalla diocesi di Ariano “Sguardi di speranza”. “Diventa fondamentale – prosegue Notarstefano – ripartire dalla cura, dalla costruzione di relazioni fraterne nello spazio delle nostre città. E’ l’idea che portiamo avanti con l’Azione Cattolica, promuovere la bellezza dell’incontro, dell’amicizia, del camminare insieme, comprendere il valore delle differenze, di qui la scelta di prenderci cura della vita delle persone attraverso la formazione e l’impegno culturale e solidale. Dobbiamo tornare ad essere comunità. E’ l’unico modo che abbiamo di abitare questo tempo. E’ la sfida a cui è chiamata anche la chiesa”. Spiega come quella che sogniamo è “Una Chiesa in cui ci sia spazio per tutti, che si fa comunità accogliente dove ogni persona si sente a casa, accolta insieme alla personale ricerca del Signore. La proposta formativa dell’Ac prosegue il suo sforzo di rinnovamento con l’obiettivo duplice sia di tenere insieme i diversi territori e le molte anime del nostro Paese, le diverse età e condizioni di vita, le dimensioni di servizio e gli ambiti educativi, sia mettendosi a servizio della vita della Chiesa italiana tutta, che vuol dire capacità di cogliere prospettive e progetti comuni costruendo e alimentando alleanze con le altre aggregazioni laicali del Paese”.
E sul tema scelto per il convegno “Sguardi di speranza”, ribadisce come “La speranza è una virtù preziosa, poichè non è semplice richiamo all’ottimismo, è quel credere che le cose possono cambiare quando ci si impegna quotidianamente nella pratica dell’amore, nel costruire legami fi fraternità”
A precedere l’intervento di Notarstefano la testimonianza di don Luigi Verdi, fondatore della fraternità di romena. Di notevole interessa anche la riflessione di ieri con don Leonardo Lepore, docente di Teologia biblica presso la PFTIM – San Luigi, e il Prof. Lucio Romano, docente di Bioetica presso la PFTIM – San Tommaso e coordinatore dell’Osservatorio di Bioetica della Diocesi di Napoli. Una riflessione sull’intelligenza artificiale, tra innovazione tecnologica e sviluppo umano. Una lettura interdisciplinare senza esclusioni nell’orizzonte dell’umanocentrismo per ribadire una cooperazione possibile.E’ stato il vescovo Sergio Melillo a sottolineare come “La verità cristiana non va trasmessa a colpi di stanchi percorsi alieni dalla vita ma con lo stile evangelico dell’esperienza, del dialogo e dell’amicizia” Il 31 agosto il convegno diocesano proseguirà con una riflessione su “La Chiesa nel mondo” con Monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio e l’intervento di Rosy Bindi, già ministro della Repubblica, e docente presso la Pontifica Università Antonianum. Il primo settembre, alle 18.30, in cattedrale, la cerimonia eucaristica conclusiva presieduta dal vescovo Melillo.