“Gli elementi di prova acquisiti nel corso del dibattimento dimostrano, al di là di ogni ragionevole dubbio, l’esistenza dell’associazione camorristica denominata Nuovo clan Partenio“. E’ quanto si legge nelle 223 pagine della sentenza emessa dalla Terza Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli il 17 giugno 2025, che ha parzialmente riformato alcune posizioni processuali confermando però le condanne ai vertici del clan irrogate nel luglio del 2023 dal Tribunale di Avellino presieduto dal giudice Scarlato.
I giudici di Appello hanno depositato il verdetto nei termini dei 90 giorni richiesti. I giudici della Sezione presieduta da Elena Conte, in riferimento alla sussistenza dell’associazione a delinquere hanno anche evidenziato come: “Nel caso di specie, le indagini condotte, sulle quali si sono ampiamente soffermati i testi di P.G.escussi nel corso del dibattimento, hanno consentito di accertare che la nuova compagine associativa denominata “Nuovo clan Partenio”, sorta sulle ceneri del noto e giudizialmente accertato gruppo camorristico operante nell’area Avellinese denominato clan Cenovese o clan PARTENIO, fortemente indebolitosi in seguito all’arresto dei capi storici (i cugini Genovese Amedeo e Modestino)”.
Ulteriore prova tra le tante dell’esistenza dell’associazione è costituita secondo i giudici di Appello dal fatto che: “Ebbene, ad onta di quanto dedotto dalle difese nei corposi motivi di appello plurimi sono gli elementi che testimoniano l”operatività di tale sodalizio connotato da fama e prestigio criminale a prescindere da quelli personali dei singoli sodali e dotato di forza di intimidazione concretamente manifestatasi nella sua area di operatività”.
Inoltre hanno riconosciuto come “l’istruzione dibattimentale ha dimostrato con certezza che capo indiscusso del Nuovo clan Partenio era Galdieri Pasquale, detto anche “Milord” In particolare, ad onta di quanto sostenuto dalla difesa, risulta provato con certezza che la persona denominata “o Milord” talvolta compare nei numerosi dialoghi intrattenuti dal Nigro con diversi interlocutori, fosse proprio Galdieri Pasquale persona di considerevole prestanza fisica per aver svolto attività di pugilato”. Ora la sentenza emessa a giugno dalla Corte di Appello di Napoli potrà essere impugnata dai legali degli imputati.