Questa mattina sono iniziati gli accertamenti presso il Ris di Roma sui reperti rinvenuti durante il sopralluogo e le perquisizioni eseguite dai Carabinieri in seguito all’omicidio di Felice Lippiello, avvenuto il 6 febbraio scorso a Baiano. Tra i reperti, vi è un cappellino trovato nel cortile dell’abitazione di Via De Santis, oltre ad altri che coinvolgono i due principali indagati, Salvatore e Francesco Crisci. I militari del reparto specializzato dell’Arma procederanno anche con la comparazione di eventuali tracce ematiche su indumenti dei due indagati, confrontandole con quelle della vittima. Gli esami, ordinati dalla Procura della Repubblica di Avellino, proseguiranno il prossimo sedici aprile con esami antropometrici in risposta ai video raccolti dai Carabinieri.
Recentemente, il Riesame di Napoli ha accolto le richieste dei difensori Antonio Falconieri e Francesco Pecchia, riqualificando i fatti in omicidio preterintenzionale, ma confermando la misura carceraria. Considerando anche i gravi indizi raccolti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e della Compagnia di Baiano, che hanno portato il pm Vincenzo Toscano a firmare un decreto di fermo di indiziato di delitto di omicidio volontario (ancora provvisorio), poi trasformato in misura cautelare dal Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio.
Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo unitamente alla Compagnia Carabinieri di Baiano e coordinate dalla Procura, traggono origine dall’omicidio di Felice Lippiello, avvenuto, lo scorso 9 febbraio a Baiano. Il 54enne fu colpito da una coltellata alla gamba sinistra. Fu proprio lui a chiamare il 118. Riferì all’operatore di essere stato accoltellato alla gamba. Ma quando arrivarono i soccorsi e i carabinieri in via De Sanctis, Felice Lippiello, 54 anni, era purtroppo in condizioni critiche. L’uomo, ferito nel cortile dell’abitazione del fratello, nella zona storica dei “Vesuni” morì sull’ambulanza nel tragitto verso il pronto soccorso. Dall’autopsia emerse che il 54enne aveva anche altre ferite da arma da taglio, quindi vi era stata colluttazione con il suo aggressore e Lippiello aveva tentato di difendersi. I familiari della vittima sono rappresentanti dall’avvocato Maria Stella Saveriano.
Michela Della Rocca