Si è svolta presso l’ex GIL – Cinema Eliseo di Avellino la nona tappa dell’Osservatorio territoriale promosso dal Prefetto della Provincia, con la partecipazione del Commissario straordinario del Comune, delle Forze dell’Ordine, del Tribunale e della Procura della Repubblica.
L’appuntamento ha rappresentato un momento di riflessione collettiva in una fase delicata per la città, segnata da episodi di violenza e da una crisi amministrativa e finanziaria che pesa sull’ente comunale.
Riguardo ai recenti fatti di cronaca che hanno scosso la città – tra cui un’aggressione in via Piave e una sparatoria in via Francesco Tedesco – il Prefetto Rosanna Riflesso ha invitato alla prudenza:
“Non è vero che la città non è tranquilla. È vero che nel fine settimana ci sono stati degli episodi, anche ieri, e ne abbiamo parlato. Posso solo dirvi che le indagini sono in corso e che, probabilmente, si tratta di episodi che rientrano nell’ambito stesso della criminalità”.
Sui collegamenti tra i diversi fatti avvenuti in città e provincia, ha confermato una ripresa di attività criminali in Irpinia: “Sì, non c’è dubbio che ci sia un certo fermento nell’ambito della criminalità. Su questo non ci sono dubbi. Noi siamo molto presenti, stiamo facendo tutto ciò che dobbiamo fare, però senza allarmismi: senza sottovalutare, ma anche senza drammatizzare”.
Poi l’ appello alla cittadinanza: “Mi auguro che la reazione della gente sia anche critica, a volte. Non voglio che parlino solo le persone che devono dare attestazioni di stima o di condivisione. Anche osservazioni contrarie sono ben accette: voglio percepire davvero qual è l’umore, quali sono le esigenze delle persone nella maniera più autentica”.
Quanto alla possibilità di collegare gli episodi ad organizzazioni criminali, il Prefetto ha precisato: “Al momento non posso confermarlo”.
E sul tema della sicurezza economica e del racket ha aggiunto: “A prescindere da questi episodi, rispetto a racket e usura sto per avviare nuove attività, perché questo è un territorio che, fino ad ora, ha segnalato pochissimo questi reati, o meglio, presenta pochissime denunce su tali fenomeni”.
Nel suo intervento, il Commissario straordinario del Comune di Avellino, Giuliana Perrotta, ha collegato la fase di tensione sociale e criminale al più ampio quadro di crisi civica e amministrativa:
“In sei giorni si sono verificati episodi di aggressione e persino attentati, anche con colpi d’arma da fuoco, ai danni di alcuni commercianti e, in alcuni casi, di semplici cittadini, persino sotto casa. Tutto ciò merita una riflessione, ma anche un intervento. Questo è un momento di riflessione e di condivisione”.
E sulla situazione finanziaria del Comune: “In questo momento rappresento un Comune che attraversa una fase di grande crisi, proprio nel periodo in cui mi trovo a rappresentarlo. E, soprattutto, sta rischiando uno dei peggiori provvedimenti che un’amministrazione comunale possa subire: il dissesto finanziario”.
Perrotta ha sottolineato la necessità di un impegno collettivo: “È un momento in cui la comunità deve interrogarsi e confrontarsi sul perché siamo arrivati a questo punto. Queste situazioni non nascono dal nulla, nemmeno questo clima di violenza. Dobbiamo riprendere le fila di tutto, confrontarci e capire da dove vogliamo ripartire”.
Una parte significativa dell’incontro è stata dedicata al valore simbolico e pratico del luogo che ha ospitato l’evento: l’ex GIL – Cinema Eliseo.
“Non a caso – ha detto il Commissario – abbiamo voluto realizzare questo incontro proprio qui, in un edificio che è un luogo di cultura, ma che, ahimè, è stato abbandonato, devastato e lasciato all’incuria. Da qui dobbiamo ripartire anche per capire che cosa fare di questo contenitore”.
Il Commissario ha annunciato contatti in corso con il Ministero della Cultura e il coinvolgimento di associazioni teatrali e cinematografiche: “Abbiamo in mente di realizzare alcune iniziative e abbiamo già preso contatti con il Ministero della Cultura. Stiamo inoltre coinvolgendo altre associazioni che operano in questo ambito, nel campo del teatro e del cinema, perché questa potrebbe essere – e probabilmente è – la sua vera vocazione”.



