«Servono coesione, sinergie e stima tra i Sindaci, imprenditori, associazioni. Crescano fiducia e speranza»: queste sono le conclusioni alla quale si è giunti nel Rapporto Montagne 2025. Nell’incontro al Centro polifunzionale di Marmora e Canosio, si è tenuto a sottolineare il ruolo crescente e trasformativo delle aree montane italiane. Il punto è che “La montagna attrae”: tra il 2019 e il 2023 si registra un saldo migratorio positivo, soprattutto in Piemonte e nel Cuneese (Valle Maira +36,5‰, Val Tanaro +43‰). Roberto Colombero, Presidente Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) Piemonte, afferma che non si può più solo lamentarsi: il cambiamento richiede responsabilità individuale e collettiva, come richiama anche l’articolo 4 della Costituzione. Le comunità montane vanno ricostruite: serve una base istituzionale solida, superando l’errore della cancellazione delle Comunità montane. Il Rapporto propone Val Maira come modello: crescita turistica (100.000 presenze l’anno), investimenti Pnrr e Aree Interne, ma servono coesione, fiducia e collaborazione tra enti locali. È tempo di superare divisioni politiche e litigi locali per lavorare insieme con spirito costruttivo, bisogna porre fine a frammentazione e personalismi. Il futuro si gioca su comunità coese: l’unità tra piccoli Comuni è decisiva per contare su temi cruciali come energia, gestione dei boschi e fondi pubblici. La montagna ha un futuro solo se le comunità smettono di dividersi e iniziano a collaborare, scegliendo la coerenza politica, l’unità istituzionale e una visione comune. Non bastano più slogan o nostalgie: serve impegno concreto e condiviso.