Approda all’Iper Festival delle periferie di Roma, in programma l’8 giugno, Pablo di Neanderthal di Antonello Matarazzo, scritto da Bruno Di Marino, Pablo Echaurren e Antonello Matarazzo.
Il filme rappresenta un nuovo tassello della ricerca di Matarazzo. Presentato alla 79° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, è stato l’unico film d’artista italiano selezionato alla Mostra del Cinema di quest’anno. Non un documentario sullo stile di vita di Pablo Echaurren, ma un racconto dedicato all’estetica dell’artista, che lega il suo lavoro odierno e passato all’evoluzione umana. Sarà presente il regista Antonello Matarazzo
Il film esplora le molteplici relazioni tra arte, evoluzionismo e bricolage, partendo dalla teoria secondo la quale l’Uomo di Neanderthal e l’Homo Sapiens si sono trovati a convivere per un certo arco di tempo, alla fine del quale ha prevalso quest’ultimo, con le conseguenze evolutive che tutti abbiamo sotto gli occhi.
Il lungometraggio è diretto e prodotto da Antonello Matarazzo con sceneggiature di Bruno Di Marino, Pablo Echaurren e Antonello Matarazzo. La fotografia e il montaggio sono stati curati dal regista, musiche di Rocco De Rosa e suono di Canio Loguercio.
Il film vanta la partecipazione degli attori Pablo Echaurren, Bruno Di Marino, Giuliano Sacco, Martha Festa, Mario Tozzi e Giorgio Manzi.
Antonello Matarazzo è un pittore, regista e video artista, esponente del Medialismo. I suoi video sono stati accolti da numerosi festival cinematografici italiani e internazionali, alcuni dei quali come la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, Festival de Cine de Mar del Plata e Festival Signes de Nuit hanno proposto sue retrospettive. Nel 2019 l’Istituto Italiano di Cultura di Tirana ha programmato un suo focus presso la Galeria Kombëtare e Kosovës di Pristina. Il nucleo della sua ricerca si fonda sull’equivocità tra immagine fissa e movimento, il trait d’union tra pittura e video-installazioni è costituito dall’inclinazione nell’indagare aspetti introspettivi e antropologici. Il suo lavoro è stato presentato alla 53° e 54° Biennale d’Arte di Venezia.
Pablo Echaurren inizia a dipingere sotto la guida di Gianfranco Baruchello, per poi venireingaggiato dal critico-gallerista Arturo Schwarz che fa conoscere il suo lavoro in Italia e all’estero. L’opera di Echaurren, risultato di un’attività molteplice che si muove tra disegno, scrittura, illustrazione e meta-fumetto, indaga su un possibile rapporto tra avanguardia e arte popolare, in un cortocircuito tra “alto e “basso”, tra cultura impegnata e di svago. Echaurren è autore di circa una ventina di libri, da solo o insieme a Claudia Salaris, sua compagna di vita. Numerose le sue personali in Italia e all’estero