E’ la tradizione che non muore, questa del Palio dell’anguria di Altavilla Irpina. E che non deve morire, perché la storia fa parte di noi, delle comunità, e dei giovani, chiamati dagli organizzatori a svolgere il loro ruolo, fondamentale nell’attualizzare e tramandare una manifestazione ormai punto di riferimento nel panorama culturale campano e anche oltre. Intanto resta confermata la data, il 18 agosto, a partire dalle ore 17, con gli sbandieratori, la sfilata in abiti storici (prevista la partecipazione di circa 300 persone) e poi il Palio, con i fantini provenienti dai Comuni del circondario, con un’anguria sotto il braccio, e in sella ai loro asini: nel percorso allestito lungo il corso gareggiano per arrivare primi ai piedi della regina Costanza. Una rievocazione di un fatto storico tra la fine del 1300 e gli inizi del 1400, come ricorda il presidente della Proloco di Altavilla Irpina, Pietro Rosato. Evento che ha visto l’esordio ad Altavilla Irpina nel 1979, con soli cinque costumi, fino ad arrivare ai 300 di oggi. Ma non è tutto oro quello che luce, perché c’è da fare i conti, è proprio il caso di dirlo, con i soldi che mancano. La coperta finisce per essere sempre troppo corta, perché, dice il presidente Rosato, se negli anni la manifestazione è stata sostenuta da risorse economiche, oggi vive grazie alla passione, alla tenacia, alla volontà e a quello che si riesce a recuperare. Anche perché subisce gli effetti dell’introduzione di nuove normative sulla sicurezza, che impegnano ulteriori fondi. «E’ sempre più difficile – continua Rosato – ma con l’impegno e la collaborazione si riesce a raggiungere il risultato». La novità di quest’anno è l’organizzazione della “Sagra al palio”, che si svolgerà dal 16 al 18 agosto in piazza Giovanni Paolo II. E’ organizzata sempre dalla Prolo loco altavillese, in collaborazione con la Misericordia e patrocinata dal Comune. Un punto di ristoro e ritrovo con i piatti della tradizione locale, con serate musicali e di karaoke che coinvolgeranno un po’ tutti, soprattutto i giovani.
Un altro bel momento di partecipazione, quello che auspica il presidente Rosato, un arricchimento dell’evento del Palio, punto fermo nel panorama culturale ormai da 44 anni. Sulla partecipazione dei giovani insiste il vicepresidente provinciale Unpli, Domenico Pisano, con la presenza degli sbandieratori e con un coinvolgimento più ampio delle nuove generazioni. In questo senso, ha detto, l’evento sta dando i suoi frutti. Un’operazione culturale che potrà dare ulteriori frutti, come ribadito dal presidente provinciale Unpli, Giuseppe Silvestri, convinto del buon lavoro fatto finora ad Altavilla Irpina, come sul territorio provinciale, che grazie ai tanti promotori sul campo, si è imposto nel contesto regionale. Ad ora sono otto i Comuni partecipanti al Palio: oltre Altavilla Irpina, il nuovo ingresso, Atripalda, e poi Grottolella, Montefredane, Prata Principato Ultra, Sant’Arcangelo Trimonte, in provincia di Benevento, e Riccia, in Molise, dove sono sepolti Andrea De Capua e Costanza d’Altavilla, e Capriglia Irpina, che detiene il palio 2023 con Domenico Medugno e il suo Blizard. Fondamentale anche quest’anno il ruolo delle associazioni: Il Gabbiano, la Protezione civile comunale, la Misericordia, il cui governatore, Virgilio Freda, torna sul problema della penuria di fondi per la realizzazione del palio ma ricorda anche che quest’anno sarà attivata una raccolta per l’acquisto di un’ambulanza. Le difficoltà non mancano, ma la passione fa tutto il resto. Anche quando, con questo caldo, bisogna convincere i figuranti a fare le prove, nell’ indossare i pesanti abiti di broccato e velluto. Una prova da sforzo, sicuramente, ma ne vale la pena, per essere protagonisti nella storia, con lo sguardo rivolto al domani.