Chiede il sostegno della città di Avellino il commissario prefettizio Giuliana Perrotta nella prima uscita pubblica, in occasione della festa di Sant’Anna. “Il rischio – spiega – è quello di dover assumere misure drastiche per risanare i bilanci del Comune”. Ha voluto fortemente essere presente al rito dell’Alzata del pannetto, nel segno di una tradizione fortemente sentita dalla comunità. “Affronterò quest’incarico con impegno e dedizione – sottolinea nel suo saluto alla città – affinchè Avellino possa ritrovare fiducia nel futuro e il Comune possa riprendere speditamente la strada del risanamento, assicurando i servizi alla comunità e il completamento delle opere in corso. Spero di poter contare sulla vostra comprensione e il vostro appoggio anche sulle misure drastiche, che temo dovremo adottare”. Con una promessa “Non intaccheremo i servizi che il Comune fornisce alla comunità”. Chiede a tutti di fare fronte comune “Sarebbe bello che tutta la comunità si stringesse intorno al Comune per superare questo momento, nella consapevolezza che il Municipio è sempre la casa di tutti. Lavoreremo per rafforzare il senso di appartenenza e la fiducia nelle istituzioni”. Si dice onorata di essere qui stasera “in occasione di questa ricorrenza che ha un grande significato storico e culturale e si carica di un valore più forte nell’anno giubilare della speranza”. Ritorna più volte sulla parola speranza che “è un sentimento nobile quando si accompagna all’etica del lavoro, allo spirito di servizio e dunque riveste un significato più forte per chi come me è chiamato a guidare il Comune in un momento difficile”.
Nell’intervista a margine della festa rilasciata alla stampa fa il punto sul lavoro in corso “è stato approvato dal commissario ad acta il rendiconto e sarà, dunque, necessario adottare una delibera di riallineamento dei conti del bilancio. E’ questa la prima difficile sfida da portare avanti”. Sottolinea l’emozione dell’incontro con il vescovo “molto lungo, commovente per certi aspetti, perché abbiamo potuto un poco incrociare le nostre esperienze e anche, diciamo, l’impegno nei nostri rispettivi settori”. E spiega come “Anche se il commissario prefettizio è considerato una iattura, ho sempre trovato comunità accoglienti. Del resto, la mia presenza rappresenta una parentesi rispetto a quello che è il normale processo democratico. Siamo qui per lavorare insieme per il bene della comunità”. E sull’estate avellinese spiega come la città dovrà ritornare a festeggiamenti “più autentici e senza fronzoli, dati i problemi finanziari, anche perché non ci sarebbe neanche il tempo materiale, siamo proprio a ridosso delle feste”
Il vescovo Arturo Aiello parla del commissario prefettizio non come una figura estranea alla città ma come un mediatore chiamato a risolvere i problemi tra persone che non vanno d’accordo e ristabilire armonia e sottolinea l’importanza di tornare alle radici “Per preparare il futuro è necessario parlare con gli anziani. Al tempo stesso nutriamo fiducia che i giovani possano traghettarci verso un futuro migliore rispetto a quello che avevamo in mente di realizzare. La nostra generazione ha tante responsabilità da farsi perdonare”. Rassicura i cittadini che “se anche esternamente dovesse mancare la cornice della festa, quello che conta è il quadro e dunque la madre che campeggia alle mia spalle e protegge questa piazza perchè la città possa tornare a sentirla presente e sia possibile incontrarsi sotto il suo sguardo in maniera più semplice”. Ricorda come “La festa la fanno le persone desiderose di tornare a modalità più semplici ma più profonde poichè certe pomposità ci lasciano in superficie”. In piazza i fedeli di sempre, che ascoltano curiosi e fiduciosi. A partecipare al rito dell’alzata, organizzato dalla diocesi e dall’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione, con il consueto corteo accompagnato dai figuranti del Palio della Botte, con i piccoli sbandieratori in prima fila, anche alcuni volti della passata amministrazione, dall’ex sindaco Laura Nargi a Mario Spiniello, da Antonio Aquino a Sergio Trezza. Presente anche il consigliere regionale Livio Petitto. Poi l’immancabile applauso che scioglie il rito quando l’immagine della Vergine viene issata sulla facciata del Palazzo Vescovile.