Dopo la direzione di martedì sera il Pd ha chiarito in una nota che il risultato delle amministrative e delle europee è stato buono o meglio “straordinario”, segno che il partito è radicato e rappresentativo. Anche se forse non unito, compatto: il dibattito in direzione è stato infatti scandito da toni accesi.
La contrapposizione che emerge non è nuova. Vanni Chieffo ha criticato l’operato del presidente della Provincia, Rino Buonopane: le scelte in materia di riorganizzazione di Irpiniambiente e il resto.
Qualcun altro sostiene l’impegno non proprio convinto di Buonopane, uno dei massimi riferimenti istituzionali del partito, alle amministrative cittadine. Di contro, c’è chi dice che il Pd non si e fatto vedere a Montella dove Buonopane è stato rieletto sindaco.
Insomma resta lo strappo tra l’area che fa riferimento al consigliere regionale Maurizio Petracca e il presidente di Palazzo Caracciolo. Più che uno strappo una insanabile frattura.
A prendere la parola in difesa di Buonopane è stato Lorenzo Preziosi, componente dell’esecutivo dem e vice sindaco di Aiello del Sabato, che ha osservato come via Tagliamento non ha voluto o saputo costruire un percorso condiviso per le amministrative, e a decidere la linea politica non sia stato il segretario provinciale Nello Pizza insieme agli organi del partito, ma solo una parte del Pd, come succede da tempo. Insomma è mancata la coerenza e l’appartenenza predicata apparentemente da tutti, che però non viene in alcuni casi praticata nelle urne.
Anche perché ci sarebbe un pezzo del Pd che stabilisce cosa fare. Servirebbe allora maggiore collegialità per massimizzare i risultati: ad esempio a Montoro il Pd non ha presentato il simbolo perché non era ufficialmente dalla parte di un unico candidato sindaco: il partito si è diluito in più liste non vincendo in ogni caso. Ad Avellino poi l’intesa tra i dem non è stata facile, tanto è vero che ci sono stati contrasti al momento di indicare candidato sindaco Antonio Gengaro, presente ieri all’incontro.
Nel Pd irpino chiede spazio anche l’area Schlein, che in città, al congresso nazionale, è risultata prima. Non è che ricalibrando i rapporti di forza interni si riesca per forza a pacificare il partito.
In direzione si sono visti Umberto Del Basso De Caro ed Enzo De Luca, nessuno dei due ha preso la parola. Assente Rosetta D’Amelio. A concludere è stato Petracca che sostiene l’opportunità di celebrare quanto prima, probabilmente in autunno, un congresso cittadino. Secondo il consigliere regionale dem, bisogna coinvolgere negli organi dirigenti del capoluogo i candidati del Pd e delle altre liste per le amministrative iscritti al partito. Un coordinamento cittadino che dovrebbe essere luogo di raccordo dell’opposizione consiliare e di ascolto dei militanti di Avellino. La proposta di Petracca, condivisa da tutti, non è forse sufficiente a ricompattare il Pd. Altri sottaciuti malumori non sono venuti fuori.