Non c’è pace nel Pd della Campania. Il governatore Vincenzo De Luca torna a parlare, seppure indirettamente di terzo mandato rivolgendosi alla segretaria nazionale del partito, Elly Schlein, in diretta polemica: “Mi hanno riferito che ieri sera il segretario del Partito democratico ha espresso solidarietà ad alcuni esponenti del partito in relazione all’insulto o a qualche tono forte utilizzato dal presidente della Regione Campania. Devo ricordare al segretario del Partito democratico che sono due anni che il presidente della Regione Campania è insultato e attaccato personalmente da esponenti del Partito democratico, in qualche caso membri della Segreteria nazionale.
Sono due anni che, anziché fare i conti con il Governo Meloni, si divertono ad attaccare il presidente della Regione Campania”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso di una diretta Facebook.
“L’onorevole Schlein – ha aggiunto De Luca – ha anche detto che è un peccato perché i toni forti usati dal presidente della Regione finiscono per offuscare risultati importanti dell’attività del governo regionale. Questa è una novità, da qualche tempo viene addirittura rilevato il fatto che il governo della Regione Campania produce risultati eccellenti. Questo mi commuove, perché per anni gli unici che non se ne sono accorti erano i dirigenti del Pd. Finalmente si accorgono anche delle situazioni di eccellenza determinate dal governo della Campania”.
De Luca torna a chiedere anche un congresso regionale: “La segreteria del Pd ha detto che nessuno è indispensabile e nessuno è eterno. Noi a questa verità eravamo arrivati già da qualche decennio e toccando anche un po’ ferro, siamo d’accordo su questo. Ma è una osservazione che rischia di essere un po’ banale, perché bisogna evitare di cadere nell’affermazione che rischia di essere conseguenza della prima, e cioè che uno vale uno. Una affermazione puerile di cui si stanno liberando giustamente gli esponenti Cinquestelle. Il problema non è chi sia indispensabile e chi eterno, ma decidere quello che è utile per un territorio e una comunità.
La discussione deve svolgersi su questo tema, di chi sia utile per i territori e le famiglie, e di conseguenza acquisire il fatto che nel decidere il destino dei territori il ruolo fondamentale è dei territori stessi”.
Per De Luca, “sui territori non possono decidere logiche di partito, di corrente o di coalizione ma le situazioni concrete. Ecco perché il criterio dell’indispensabiltà va utilizzato con molta prudenza”.
Il governatore cita l’esempio di Aldo Moro: “Parlando di cose grandi, Aldo Moro era indispensabile nella situazione data, e per quello che rappresentava. Ci sono situazioni e responsabilità rispetto alle quali capita che qualcuno possa essere assolutamente necessario. Moro era indispensabile. La sua uccisione ha determinato il blocco di un processo politico di valore straordinario. Credo che nessuno direbbe a una personalità come Aldo Moro nessuno è indispensabile o eterno. Ecco perché deve funzionare la ragione e non gli schemi o le affermazioni banali”.