“Ecco perché si temeva tanto l’arrivo del Commissario prefettizio al Comune di Avellino. Perché avrebbe presto scoperto le carte della situazione finanziaria delle gestioni Festa-Nargi e Nargi-Festa, pronunciando parole di verità: i conti a Piazza del Popolo sono il risultato indiscutibile di amministrazioni irresponsabili e incapaci che hanno portato la città ancora una volta sull’orlo del dissesto”: è il commento di “Per Avellino” – la coalizione composta da Avs, Controvento e SiPuò – alle prime e già allarmanti valutazioni condotte dal gruppo di lavoro predisposto dal Commissario, Giuliana Perrotta.
“Si tratta dello svelamento di una colossale truffa ai danni dagli avellinesi: poco più di un anno fa, in campagna elettorale, l’allora candidata sindaco Laura Nargi, sostenuta dalle liste festiane, proclamava che il Comune era definitivamente uscito dalla crisi delle finanze, tanto da poter guardare a un avvenire addirittura roseo e gentile. Oggi il Commissario, a fronte di un disavanzo certificato nel bilancio consuntivo giunto a 27 milioni di euro, comunica invece l’impellente necessità di recuperare 9 milioni di euro in dodici mesi”.
“Perrotta ha anche avviato la campagna di tagli, bloccando il rinnovo del contratto a tre dipendenti assunti a tempo determinato. Si aprirà poi un problematico periodo di lacrime e sangue, così pesante da chiedere subito di destinare il 5 mille sulle dichiarazioni dei redditi a favore dei servizi comunali”.
“Ben venga – sottolinea “Per Avellino” – se ciò può significare l’assunzione di una responsabilità pubblica da contrapporre ai colossali sperperi della Dolce Vita di questi disastrati anni. E verrebbe da chiedere che cosa ne pensino i raffinati tecnici che hanno ricoperto nelle giunte Festa-Nargi e Nargi-Festa l’incarico di assessore alle Finanze, cioè Enzo Cuzzola, Mario Calabrese e Alessandro Scaletti: i loro piani di alienazione di beni pubblici, le fantasiose vendite, gli improbabili introiti, i deliri di onnipotenza appartengono a una fase di tragica commedia che ha avvolto la città di Avellino”.
“Chissà che cosa diranno oggi coloro i quali nelle ultime settimane si sono industriati ad allestire operazioni di salvataggio dell’ex sindaco Nargi, individuandola come il simbolo di una svolta la cui assoluta inconsistenza oggi viene dimostrata da inappellabili cifre”.