Altragricoltura CSSA rivolge tre domande secche ed incisive per il futuro del comparto a tutti i candidati per la Regione Campania e il consigliere uscente e ricandidato con Forza Italia, Livio Petitto risponde punto per punto.
1. Le piccole e medie imprese agricole e della pesca sono in crisi. La politica se ne rende conto e intende intervenire?
Negli ultimi cinque anni la Regione ha ignorato l’allarme che arrivava dai territori, soprattutto dalle nostre aree interne. Mentre le nostre imprese chiudevano e i giovani erano e sono costretti ad abbandonare i loro paesi di nascita, chi governava è rimasto immobile. Con la complicità dei consiglieri di maggioranza che altro non hanno fatto che comportarsi da “camerieri” di De Luca senza battere ciglio.
Noi diciamo basta.
Il centrodestra vuole riportare al centro la difesa delle piccole e medie aziende, con interventi rapidi su credito, burocrazia, sicurezza dei redditi e innovazione. La politica deve tornare ad ascoltare chi lavora la terra, non chi vive nei palazzi.
2. Le scelte agricole regionali non hanno dato risposte credibili. Vi impegnate a garantire discontinuità?
Assolutamente sì. La continuità con chi ha fallito significherebbe condannare il comparto agricolo a un declino definitivo. La nostra proposta è una svolta netta:
• una nuova gestione dei fondi europei, trasparente e orientata ai risultati;
• programmazione agricola basata su dati e competenze, non su equilibri politici;
• sostegno reale alle filiere locali e alla competitività delle imprese.
La discontinuità non è uno slogan: è l’unico modo per rilanciare la Campania agricola.
3. Gli agricoltori chiedono ascolto e riforme. Garantirete confronto aperto o continuerà la chiusura?
La Regione negli ultimi anni ha scelto la chiusura e l’autoreferenzialità, escludendo le voci indipendenti degli agricoltori. Questo non deve più accadere.
Il centrodestra si impegna a garantire: dai tavoli permanenti di confronto con tutte le rappresentanze, non solo quelle più vicine al potere; dalla massima trasparenza nelle decisioni; dalla partecipazione degli agricoltori alla costruzione delle politiche agricole.
La Campania e la mia Irpinia ha bisogno di democrazia, ascolto e coraggio. È il momento di voltare pagina.




