Pietrastornina – Un caso politico che fa discutere, quello avvenuto tra le mura del Comune di Pietrastornina, dove la coerenza sembra essersi persa tra le sedie del Consiglio comunale e quelle dell’assemblea dell’Alto Calore. A distanza di pochi giorni, il Sindaco e la sua maggioranza si sono espressi in due modi opposti sullo stesso tema: l’aumento delle tariffe idriche.
I consiglieri del gruppo consiliare Scegliamo Pietrastornina Alfonso Urciuolo, Costabile D’Alessandro e Giovanni De Lisa ricostruiscono gli ultimi avvenimenti:«Il 19 agosto 2025, durante il Consiglio comunale, la maggioranza guidata dal Sindaco ha votato a favore dell’aumento delle tariffe proposto da Alto Calore Servizi S.p.A. , (bocciando la mozione presentata dalla minoranza cotro l’aumento).
Una decisione che aveva già sollevato malumori tra la cittadinanza, colpita oltre che dalla mancanza frequente di una fornitura idrica regolare anche dall’ennesimo rincaro in un contesto economico difficile.
Come si suol dire “ cornuti e mazziati”.
Ma è solo sei giorni dopo, il 25 agosto, che la vicenda ha preso una piega sorprendente nella sede dell’Alto Calore: il delegato del Sindaco all’ultima assemblea dei soci ACS Ha votato….contro l’aumento !!
Un evidente cortocircuito politico che solleva più di un interrogativo. Cosa è cambiato in appena sei giorni? Come si giustifica una simile contraddizione tra il voto espresso in sede comunale e quello nell’assemblea dell’ente gestore del servizio idrico? Ancora più rilevante è il fatto che tale presa di posizione avvenga in aperto disaccordo con le direttive del Partito Democratico, di cui il Sindaco e buona parte della sua maggioranza sembrano far parte, che invece aveva espresso orientamento favorevole all’adeguamento tariffario».
I consiglieri continuano: «Il caso ha acceso il dibattito, si parla apertamente di “schizofrenia politica” e di “presa in giro nei confronti dei cittadini”, chiedendo chiarimenti urgenti in sede istituzionale.
Come se non bastasse, nella tarda mattinata del 26 agosto esce sui social, a firma della maggioranza( ?) consiliare un comunicato in merito, nel quale si precisa che gli aumenti non dipendono dall’Alto Calore, ma da ARERA e quindi sono obbligatori per legge. Alla schizofrenia politica, si aggiunge l’ignoranza della materia: l’ autorità per la regolazione per l’energia e le reti e l’ambiente non obbliga nessun soggetto ad aumentare le tariffe, piuttosto obbliga solo ad istituire le tariffe per l’erogazione di un servizio e stabilisce i parametri per il calcolo delle stesse. L’entità dei parametri, che hanno determinato gli aumenti, li ha stabiliti la società Alto Calore Servizi e non ARERA. Quindi, nessun aumento imposto per legge, piuttosto aumenti frutto di scelte errate del management di ACS che non ha previsto alcuna ristrutturazione aziendale o altra riduzione di spesa ed ha previsto abnormi spese per investimenti e concordato per non fallire a carico degli utenti. E qui sorge spontanea qualche domanda: a chi potrebbe giovare tutto ciò? Magari a qualche colosso privato del settore come Acea e a qualche studio tecnico irpino suo futuro partner, che si potrebbe trovare di fatto gestire questi investimenti?
Intanto, i cittadini di Pietrastornina restano spettatori increduli di una politica che sembra muoversi a colpi di contraddizioni, mentre il costo dell’acqua – tra proclami, smentite e voti incoerenti – continua a preoccupare la cittadinanza».
Così i consiglieri del gruppo consiliare Scegliamo Pietrastornina.