PIETRASTORNINA – Il caso dei rincari dell’acqua approda in Consiglio comunale, con la mozione presentata dalla minoranza “Scegliamo Pietrastornina” contro l’aumento delle tariffe di Alto Calore Servizi è stata respinta. Il provvedimento, che chiedeva di contrastare i rincari dell’Ente Idrico Campano e di sollecitare un piano di investimenti e miglioramenti del servizio, non ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza (un solo astenuto).
«La minoranza – come ricorda il capogruppo Alfonso Lorenzo Urciuolo- aveva espresso preoccupazione per i continui disservizi e le interruzioni idriche che affliggono i cittadini, ritenendo ingiustificato l’aumento dei costi a fronte di un servizio carente. L’amministrazione di maggioranza ha però votato contro la mozione, sostenendo che le decisioni sulle tariffe spettano a livello superiore, ovvero all’Ente Idrico Campano e ad Alto Calore, e non possono essere modificate unilateralmente dal Comune.
La discussione ha evidenziato le diverse posizioni politiche e la crescente frustrazione dei cittadini irpini per la gestione del servizio idrico. La bocciatura della mozione a Pietrastornina si inserisce in un quadro più ampio di proteste e richieste di chiarimenti da parte di numerosi Comuni della provincia di Avellino».
A queste considerazioni si aggiungono quelle del consigliere dello stesso gruppo, Giovanni De Lisa, che, riprendendo le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, (“non credo che negli anni siano mancati i fondi, piuttosto sia mancata la capacità di pianificare, di progettare, di manutenere reti e condotte”), sottolinea come sia evidente che i soggetti in questione siano i Comuni e poi la Regione, perché, incalza sempre De Lisa, «le reti locali sono di proprietà dei comuni e le adduttrici, quelle che collegano le sorgenti ai vari comuni, sono di proprietà della Regione Campania. Tra l’altro – continua il consigliere- decine di comuni hanno partecipato alla misura che ha assegnato fondi per complessivi 66 milioni all’Irpinia: in quell’elenco la grande assente è Pietrastornina. Un Comune che non partecipa alle assemblee ACS e non presenta nemmeno richieste di finanziamento per la sostituzione/ manutenzione delle reti idriche di competenza e dei serbatoi. In cambio però ha chiesto e ottenuto il finanziamento di un asilo nido, in un paese dove la scuola se non è prossima alla chiusura, ma quasi, con le pluriclassi alle primarie e una sola classe (con un sufficiente numero di alunni?) alle medie.
E aggiungerei che finalmente è caduto ogni tipo di maschera con questo voto contro la nostra mozione. Ora è chiaro: – chi si è pronunciato a favore della conservazione di questo vergognoso modo di gestire il servizio idrico;- chi è a favore degli aumenti delle tariffe delle forniture idriche».