Nuovo corso del sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, che ha scelto di alzare la voce nei riguardi degli enti pubblici che, ad avviso dell’Amministrazione comunale, stanno mortificando sia il comune altirpino che l’intero territorio.
Nel mirino del primo cittadino santangiolese sono finiti così Poste italiane, l’Anas e l’Agenzia del Demanio, colpevoli di non tenere nel debito conto le legittime aspettative della popolazione.
In particolare, nei riguardi del Demanio, chiamato in causa assieme alla Soprintendenza ai beni monumentali, Repole lamenta lo stato di degrado nel quale è tenuto l’ex Convento francescano di San Marco, sulla cui facciata campeggiano i monumenti funerari di alcuni esponenti della famiglia Caracciolo, conto di Sant’Angelo. “Sono preziose testimonianze dell’arte funerariaSapientia cinquecentesca in Alta Irpinia – dice il Sindaco di Sant’Angelo -, una sorta di catalogo all’aperto, con monumenti realizzati dalle piu importanti botteghe di lapicidi napoletani”.
Il convento, che si vuole fondato da frate Rufino, seguace di San Francesco, rientrava tra i beni pubblici che il Demanio ha ceduto a privati perché fossero manutenuti e valorizzati. Questo fu assegnato, già molti anni fa, all’associazione “Vis Sapientiae”, che però non è mai riuscita ad entrare nel pieno possesso dell’immobile e a dare seguito al programma di recupero e valorizzazione che aveva in animo di fare. Nel frattempo l’edificio storico ha subito un ulteriore degrado, che potrebbe mettere a rischio la sua stessa staticità e con esso i preziosi monumenti sepolcrali.
Con Poste italiane il cahier de doleance è noto: dalla stagione del Covid l’ufficio locale di Sant’Angelo dei Lombardi osserva solo l’orario antimeridiano e non più quello lungo come prima. Cosa che crea non pochi problemi alla particolare utenza che afferisce agli sportelli. Nonostante ripetuti appelli e raccolte di firme la decisione di ripristinare il vecchio orario stenta ad arrivare, cosicché il sindaco Repole ha deciso di rivolgersi direttamente ai vertici nazionali di Poste italiane, che ha incontrato nei giorni scorsi e dai quali ha ricevuto assicurazioni che la richiesta dell’amministrazione cittadina verrà valutata secondo le sue aspettative.
Ancora un fronte caldo, Repole lo ha aperto nei confronti di ANAS, colpevole di non vigilare adeguatamente sui diversi cantieri aperti lungo la SS 7 Ofantina bis, dove l’esecuzione dei lavori ristagna, creando problemi all’utenza della strada e complicando i tempi di collegamento da e verso il capoluogo di provincia. In un documento firmato dall’amministrazione comunale santangiolese e fatto proprio da altri comuni del territorio, si legge: “I restringimenti viari e il transito semaforico disposti in più passi, contribuiscono a rallentare i tempi di percorrenza dell’arteria, già di per sé assoggettati a incomprensibili limiti di velocità contenuti entro i 70 kmh.
Per meglio rendere l’idea del disagio basta dire che per percorrere i poco più di 50 km che dividono l’Ospedale “Criscuoli-Frieri” di Sant’Angelo dei Lombardi dall’Ospedale “Moscati” di Avellino si arriva ad impiegare fino a 80/90 minuti. Un tempo di percorrenza davvero insopportabile per un’arteria che ad origine era stata pensata a scorrimento veloce e progettata per rompere l’isolamento della provincia interna.”
Insomma, la nuova amministrazione santangiolese ha deciso di rinunciare alla politica attendista praticata negli ultimi anni e che non ha portato bene al Comune e far valere per intero il peso della storia di Sant’Angelo e del ruolo rilevante che esercita sul territorio.
Un ultimo confronto Repole intende averlo con il Direttore generale dell’Asl di Avellino, per assicurare al nosocomio santangiolese le risorse umane e materiali che limitano fortemente l’attività primaria del pronto soccorso e degli altri reparti ospedalieri. “Da Mario Ferrante mi aspetto che assuma in prima persona gli impegni che altre volte gli ho sentito dire e che finora non si sono concretizzati – dice Repole -. Sant’Angelo dei Lombardi e l’Alta Irpinia non sono e non vogliono essere i parenti poveri della provincia, così mi aspetto che si faccia tutto quanto è nelle possibilità dell’Azienda sanitaria e della Regione “.
Ancora una traccia del nuovo corso definito da Repole, che ha il conforto dell’intero consiglio comunale, è nella battaglia che si sta combattendo per cercare di riportare a Sant’Angelo il tribunale, che una scellerata e fallimentare scelta governativa ha accorpato a quello di Avellino.
Michele Vespasiano