Un anno e due mesi con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale per l’ex sindaco Emanuele Aufiero e i componenti della giunta all’epoca dei fatti, assoluzione “perche’ il fatto non costituisce reato” per tutt i consiglieri comunali di maggioranza, compreso l’ex primo cittadino Antonio Aufiero. Questo il dispositivo della sentenza letto qualche minuto fa in aula dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino Elena Di Bartolomeo nel processo per il presunto falso in bilancio al Comune di Pratola Serra.
La condanna riguarda dunque i componenti della giunta Galdo Marianna,Silano Simona, Emanuele Aufiero, Angelo Capone e Felice De Palma (tutti componenti della giunta per cui e’ stata emessa una condanna ad un anno e due mesi). Assolti Graziano Fabrizio, Pisano Raffaele, Aufiero Antonio, Melillo Giovanni e Scannella Stefania.
La Procura aveva invocato la condanna di tutti gli imputati per il presunto falso in bilancio 2017 nel Consuntivo del Comune di Pratola Serra. L’avvocato di parte civile, il Comune di Pratola Serra, aveva invece invocato una condanna al risarcimento danni per cinquecentomila euro. Al termine della sua requisitoria davanti al giudice monocratico del Tribunale di Avellino Elena Di Bartolomeo, erano state dieci le richieste di condanna avanzate dal viceprocuratore in aula.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, gli imputati, avrebbero falsamente attestato i dati relativi all’approvazione del bilancio, con particolare riferimento al prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione. In dettaglio, gli imputati avrebbero dichiarato l’esistenza di residui attivi per un ammontare di 8.415.333,86 euro e residui passivi per 6.695.352,46 euro, presentando un risultato amministrativo in avanzo di 1.719.981,40 euro. Dunque avrebbero esposto residui attivi per un totale di 136mila euro circa. Crediti inesistenti ad avviso della procura di Avellino, guidata dal Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Nicola D’Archi, Alberico Villani, Maria Stella Saveriano, Enrico Matarazzo, Raffaele Tecce e Teodoro Reppucci.