Arriva dal segretario provinciale del Prc Arturo Bonito una nota sulla vicenda Alto Calore conclusasi con le dimissioni dell’amministratore “Davanti all’ennesimo atto di offesa contro i diritti delle classi popolari, sentiamo il dovere politico e morale di lanciare un grido di mobilitazione generale. Il Comitato esecutivo dell’Ente Idrico Campano ha votato per la privatizzazione trentennale dell’acqua nel distretto idrico di Caserta con annesso aumento tariffario (di male in peggio) mentre ha votato per il rinvio MOMENTANEO dell’aumento delle tariffe irpine e sannite: ancora una volta la logica del profitto prevale sulla tutela del bisogno fondamentale delle persone.
Questi atti sono figli diretti delle politiche neoliberiste che tentano di mercificare ogni aspetto della vita sociale, anche quello che dovrebbe restare sacro, come l’accesso all’acqua pubblica. Nessuna democrazia è possibile dove regna il mercato. La gestione dei beni comuni deve tornare in mano pubblica e popolare, sottratta alle logiche speculative delle multinazionali e dei privati.
Questi atti sono figli diretti delle politiche neoliberiste che tentano di mercificare ogni aspetto della vita sociale, anche quello che dovrebbe restare sacro, come l’accesso all’acqua pubblica. Nessuna democrazia è possibile dove regna il mercato. La gestione dei beni comuni deve tornare in mano pubblica e popolare, sottratta alle logiche speculative delle multinazionali e dei privati.
In questo quadro, la situazione irpina diventa esempio lampante del disagio e della crisi sociale. Le dimissioni irrevocabili dell’amministratore unico Antonio Lenzi ad Alto Calore, motivate da grande imbarazzo, sono il segno che il sistema messo in piedi dalle forze dominanti non regge più”
Si sottolinea “che l’acqua è e deve restare pubblica, vietata agli affari privati e difesa dagli interessi speculativi. È per questa ragione che chiediamo, sin da ora, che sia fatta al più presto la proroga trentennale dell’affidamento ad Alto Calore che scade nel 2027. Solo così sarà possibile avere un programma di lunga durata per il rifacimento delle condutture e degli impianti, per la tutela ambientale e sociale del nostro territorio, e soprattutto per scongiurare l’ingresso dei privati nella gestione di un bene vitale.
La difesa dell’acqua pubblica è lotta di classe, lotta per l’uguaglianza e la democrazia reale. Non basta essere indignati: occorre organizzarsi e pretendere scelte politiche radicali, chiedere ai futuri candidati regionali un impegno fermo contro ogni privatizzazione e per la salvaguardia di quello che è veramente il bene più prezioso della comunità. In Irpinia, come su tutto il territorio campano, siamo e saremo mobilitati, uniti ai comitati e ai movimenti, per dire NO alla svendita dell’acqua e delle nostre vite. La proroga ad Alto Calore, la trasparenza e la gestione partecipata rappresentano l’unica vera garanzia democratica contro ogni tentazione privatistica. Si scrive acqua, si legge democrazia. L’acqua è del popolo, e il popolo se la riprenderà”
La difesa dell’acqua pubblica è lotta di classe, lotta per l’uguaglianza e la democrazia reale. Non basta essere indignati: occorre organizzarsi e pretendere scelte politiche radicali, chiedere ai futuri candidati regionali un impegno fermo contro ogni privatizzazione e per la salvaguardia di quello che è veramente il bene più prezioso della comunità. In Irpinia, come su tutto il territorio campano, siamo e saremo mobilitati, uniti ai comitati e ai movimenti, per dire NO alla svendita dell’acqua e delle nostre vite. La proroga ad Alto Calore, la trasparenza e la gestione partecipata rappresentano l’unica vera garanzia democratica contro ogni tentazione privatistica. Si scrive acqua, si legge democrazia. L’acqua è del popolo, e il popolo se la riprenderà”