Grottaminarda – Prima riunione, questa mattina, nella sala Giunta del Municipio ufitano, del tavolo di lavoro in vista del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche a Grottaminarda.
Insieme alle associazioni e ai tecnici, infatti, si è discusso con alcuni assessori innanzitutto del fatto che, da queste parti, c’è la forte necessità di dotarsi degli strumenti che possano agevolare la vita quotidiana di tante persone, attraverso la fruibilità degli spazi urbani e gli edifici di competenza dell’ente. È stata fatta una prima mappatura delle strade dove si dovrebbe intervenire per una programmazione, evidentemente, coordinata.
Quello di questa mattina è stato”soltanto un primo passo di un discorso che vuole coinvolgere tutti i cittadini”. Che, talvolta, hanno timore, misto a vergogna, a far conoscere situazioni di disagio familiare. Certamente le varie associazioni presenti questa mattina hanno la”contezza di quanto accade ogni giorno( vedi la locale pubblica assistenza, ndr), quindi conoscono le esigenze delle persone. Importante che lanciamo un messaggio positivo”.
Per superare i problemi, dice l’assessora Franca Iacoviello,”bisogna trovare la coesione ed il coinvolgimento dei genitori”.
Il Peba è uno strumento con il quale si stabilisce l’obbligo di dotarsi di un piano delle eliminazione delle barriere architettoniche. E l’amministrazione Spera sta provvedendo alle lacune di anni passati.
“Dopo il finanziamento Fesr 2021-27 – dice il vicesindaco Antonio Vitale – entriamo nel vivo della realizzazione di questo progetto al fine di valutare, tutti insieme, le iniziative prossime e prendere in considerazione ulteriori proposte”.
Un percorsa difficile, però, al termine del quale la cittadina ufitana potrà avere una dimensione più civile e umana.” A quello di oggi seguiranno altri incontri – continua – in cui valuteremo tutte le proposte delle associazioni, I suggerimenti dei cittadini, per quanto riguarda l’integrazione del piano.
Soprattutto per quanto riguarda la eliminazione delle barriere architettoniche”. Che non sono solo quelle motorie ma anche sensoriali e cognitive. Una specie di tavolo di inclusione sociale per la cui discussione sono invitate tutte le associazioni presenti sul territorio, cittadini, il Consorzio per le politiche sociali ambito A1 e i referenti Asl.