Assolti per non aver commesso il fatto. Questa la decisione del giudice monocratico del Tribunale di Avellino Lorenzo Corona nei confronti di Nicola Micera, all’epoca dei fatti responsabile del servizio Edilizia Scolastica della Provincia di Avellino e dell’allora presidente della Provincia Domenico Gambacorta. Sia Micera che Gambacorta avevano rinunciato alla prescrizione, per cui sono giunti alla sentenza di merito letta oggi in aula.
La Procura di Avellino aveva chiesto la condanna a due mesi di reclusione. Micera e Gambacorta, difesi dai penalisti Nello Pizza il primo e Concetta Mari il secondo, erano accusati in concorso di “Omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina” Secondo l’accusa tra loro, benche’ obbligati alla conservazione e alla vigilanza dell’edificio scolastico di proprietà Provinciale per colpa generica e specifica consistita in imperizia e negligenza e nell’omettere di eseguire e far eseguire tempestivamente i lavori necessari per rimuovere i pericoli legati alla sicurezza dell’edificio stesso.
Il caso ha avuto inizio il 3 novembre 2017, quando i carabinieri hanno apposto i sigilli alla storica sede del Liceo Scientifico P.S. Mancini di Avellino, che ospitava la scuola dal 1930. Il sequestro è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Avellino, che riteneva che l’edificio fosse a rischio a causa della fragilità dei solai del secondo e del terzo piano, nonostante una perizia della Provincia di Avellino depositata nelle settimane precedenti avesse escluso tali pericoli.
E l’ ex presidente Gambacorta affida ai social la sua soddisfazione per la sentenza “Finalmente dopo sette lunghi anni si chiude la vicenda riguardante il Liceo Scientifico Pasquale Stanislao Mancini di Avellino, iniziata a novembre 2017 con il sequestro dell’edificio.
Una vicenda per me molto dolorosa poiché si ipotizzava che non avessimo a cuore la sicurezza degli studenti, dei docenti e del personale tutto della scuola.
Oggi l’assoluzione perché il fatto non sussiste per me e per l’ingegnere Micera. Ovviamente va chiarito che abbiamo entrambi rinunciato alla prescrizione già due anni fa per evitare ombre di qualsiasi tipo.
Un grazie all’avvocato Concetta Mari e al professore Paolo Pizzo che mi hanno assistito con grande professionalità.”.