Nuova udienza davanti al giudice monocratico Lorenzo Corona a carico di due imputati di favoreggiamento nei confronti di Romolo De Mattia, autore del tentato omicidio di Silvestro De Luca, avvenuto a San Michele di Serino il 4 marzo del 2023. Il processo per favoreggiamento (non concorso nel tentato omicidio ndr) a carico di due imputati, B.L, difeso dall’avvocato Matteo Raffaele Fimiani ed S.G, difeso dagli avvocati Rolando Iorio e Pierpaolo Castellitto, la parte offesa, Silvestro De Luca, e’ difeso dall’avvocato Carmine Anzalone.
I due imputati rispondono di favoreggiamento per questioni avvenute dopo il tentato omicidio. L.B, legato anche da rapporto di parentela con De Mattia, la sera del 4 marzo aveva soccorso De Luca, ma in un primo momento aveva riferito di aver trovato l’uomo ferito nei pressi di un ponte e non in realtà dove lo aveva raccolto, su chiamata di De Mattia, e lo aveva condotto al Pronto Soccorso del Moscati.
Per Procura e Carabinieri una condotta che avrebbe favorito De Mattia ad eludere le indagini, senza avvisare ne’ soccorsi ne’ forze dell’ordine. La difesa, l’avvocato Matteo Raffaele Fimiani, ha invece molto puntato nell’esame su alcuni dettagli. A partire dal fatto che l’imputato nel corso della stessa notte aveva cambiato la sua versione e che anche gli accertamenti compiuti non fossero emersi indizi nei suoi confronti. La difesa, infatti, nel corso del contro esame all’investigatore che ha compiuto molti degli accertamenti, ha molto insistito proprio sulle circostanze rappresentate dell’imputato sia in sede di sommarie informazioni che di interrogatorio fossero state riscontrate.
L’altro imputato, G.S, secondo le indagini avrebbe mentito, nell’aprile del 2023 agli investigatori, i Carabinieri della locale Compagnia, riferendo che aveva incontrato De Mattia una sola volta nella giornata del 5 marzo 2023, giorno in cui poi si era anche reso irreperibile. Mentre dalle immagini dei video acquisite dai Carabinieri, aveva incontrato in orari diversi De Mattia e avrebbe anche portato via uno zaino. Molto probabile che ipotizzassero che ci fosse l’ arma, il fucile mai ritrovato con cui erano stati esplosi i colpi. Il processo riprendera’ il 10 settembre, quando sarà conferito l’incarico per le trascrizioni ambientali.