Il sostituto procuratore Vincenzo Russo, dopo sei anni, lascia Avellino per approdare alla Procura di Salerno. Nel corso di questi anni si è occupato di importanti inchieste, l’ultima quella sul comune di Avellino denominata “Dolce Vita” che il 18 aprile scorso ha portato all’arresto dell’ex sindaco, Gianluca Festa: una ordinanza, che insieme a quella successiva del 10 luglio scorso, è stata annullata nei giorni scorsi dalla Corte di Cassazione.
Porta la sua firma anche l’inchiesta sui presunti reati di peculato, truffa e false comunicazioni sociali commessi dagli amministratori di Alto Calore spa, che ha portato alla iscrizione di tredici persone nel registro degli indagati e a sequestri per oltre 700 mila euro e quella che ha portato alla scoperta di truffe milionarie con i bonus facciate ed ecobonus.
E questa mattina nell’Aula Magna “Rosario Livatino” e’ arrivata anche per Russo, Sostituto di punta della Sezione Criminalità Economica di Piazza D’armi, l’ora dei saluti e di un bilancio dei sei anni trascorsi ad Avellino. salutare il magistrato sono stati il Questore di Avellino Pasquale Picone, il colonnello Domenico Albanese, il maggiore Silverio Papis, il presidente della Sezione Penale Gian Piero Scarlato, il presidente della Sottosezione dell’Anm Monica d’ Agostino.
“Per la Giustizia ci vuole passione. Non serve un approccio burocratico. Vincenzo Russo e’ un pubblico ministero tenace, perché il suo obiettivo è rendere giustizia”. Sono le parole con cui il Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma ha salutato il pm Vincenzo Russo, che da domani mattina sarà in servizio presso la procura di Salerno.
“Se mi si presentasse di nuovo la possibilità di scegliere Avellin la rifarei mille volte. Avverto di aver fatto uno scatto interiore e professionale. Per questo sceglierei sempre questa città. E me ne vado con tristezza. Perché qui è la componente umana a fare la differenza. Ad Avellino mi sento a casa, venire a lavorare e’ un piacere. Sono stato ben accolto e ho lavorato con disinvoltura e passione. E’ difficile abbandonare persone con le quali c’è stata una proficua collaborazione, perché si è formata una squadra. Ma questo può essere anche un arrivederci”.