Incontro a carattere nazionale per il “Partito Pensionati e Lavoratori per l’Italia” che, attraverso i suoi vertici nazionali, si esprime in merito alla protesta degli agricoltori italiani.
“Vogliono sopravvivere, vivere, esistere. Vogliono difendere la terra, le loro produzioni, ma anche il futuro occupazionale di un mestiere che per loro è vita ma anche storia ed hanno tutti i diritti di manifestare. Noi siamo dalla parte degli agricoltori. Nella nostra nazione le ragioni della protesta risiedono in particolare nel livello di retribuzione giudicato inadeguato e nel ricollocamento dei sussidi e su questo punto siamo d’accordo con chi manifesta. Giusto protestare contro l’aumento del prezzo del gasolio e il divario tra prezzi pagati ai produttori e quelli dei prodotti sul mercato. Finisce che il lavoro non sia più remunerativo e i costi di produzione non vengano coperti. La mobilitazione è iniziata ed anche in Irpinia e nel comune di Avellino, dove è nato il nostro partito, ci sono led prime manifestazioni. Abbiamo visto anche giovanissimi agricoltori che hanno posizionato i propri mezzi in piazza Kennedy per un punto di raccolta per poi sfilare in corteo per la manifestazione di domenica in città volta a far sentire il loro grido d’allarme. Tutti chiedono a gran voce un cambio nelle politiche europee. Occorre anche riflettere sui nuovi requisiti della Politica agricola comune, quella Pac riformata nel 2021 che impone agli agricoltori di mantenere il 4% delle superfici a riposo per avere accesso ai fondi. Anche il discorso dell’impiantistica dell’eolico che sostituirebbe campi coltivati non va assolutamente sottaciuto. Questi ed altri temi meritano interesse ed ascolto, ecco perché appoggiamo le proteste degli agricoltori e degli allevatori italiani”.