Lettera aperta alle redazioni di Giornali di Franco Fiordellisi ex segretario generale Camera del Lavoro CGIL della Provincia di Avellino e “non candidato” lista Fico presidente Collegio Avellino.
La pubblicazione Classifica 2025 Qualità della Vita ha riportato una realtà chiara: nel nostro Paese esiste una frattura che separa le aree che avanzano da quelle che arretrano. La Campania con le province si trovano nella parte bassa delle graduatorie, Avellino si posiziona al 77° posto su 107 province, Salerno 81°, Benevento 86°, Caserta 93° e Napoli 98°, questo non per mancanza di competenze o capacità, ma per l’assenza di una visione politica che metta al centro diritti, servizi e dignità delle persone, cose ampiamente ribadite in questi anni e anche nella campagna elettorale regionale, da “non candidato” della lista Fico Presidente.
È inaccettabile che nel 2025 i cittadini della Campania sia ancora penalizzati nell’accesso a sanità, collegamenti, welfare territoriale, qualità dell’abitare, opportunità per giovani e famiglie. È inaccettabile che le aree interne continuino a perdere abitanti per mancanza di servizi essenziali, mobilità e lavoro.
Avellino è un territorio ricco di acqua, cultura, capitale umano, tradizione civica e risorse ambientali. Un territorio che potrebbe diventare un modello di qualità della vita. Eppure continua a pagare ritardi infrastrutturali, debole presenza dei servizi pubblici, scarsa programmazione regionale e nazionale.
L’Italia non può far a meno del Mezzogiorno, la Campania non può far a meno di Napoli, Napoli non può far a meno delle aree interne, da ciò benissimo il dialogo tra il neo Presidente Fico ed il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, insieme possono sviluppare i punti esiziali per lo sviluppo di tutta la Campania: Settore energetico, con lo sviluppo di tecnologie proprie per la produzione di energia solare, eolica, geotermica e altre rinnovabili che rispettino pienamente i territori; Settore “bene/i cultura/li”, con progetti e sviluppo tecnologie in grado di conservare il nostro grandissimo e variegato patrimonio culturale che va dalla costa Tirrenica all’Appennino; Settore “territorio”, con la riduzione del rischio idrogeologico e la lotta contro l’ulteriore con l’ulteriore consumo del suolo; Settore infrastrutture materiali ed immateriali, implementando l’ICT superando il gap geografico che tiene lontane le aree interne dal resto d’Europa e del mondo, restituendo a tutta la Campania centralità nel bacino Euro-Mediterraneo.
Il tutto con una lotta senza quartiere alla criminalità organizzata nell’economia, Istituzioni e politica. Il Presidente Fico, è una garanzia, ma deve avere l’appoggio di tutti per bonificare le aree di connivenze in cui la criminalità organizzata si annida, condizionando la società e sterilizzando le occasioni di sviluppo.
Una Regione che ricuce, non che divide, come ribadito in campagna elettorale dalla “non lista” Fico collegio di Avellino. Una Regione che investe nella sanità di prossimità, nei servizi sociali, nella scuola, nei trasporti, nella cura delle comunità e delle fragilità, nel Lavoro, che valorizza l’Appennino e le aree interne come motore di sviluppo e non come margine da compensare. Una politica che torni a mettere al centro il lavoro dignitoso, la cultura, la legalità e la giustizia territoriale in un connubio vero tra “l’osso e la polpa” accantonando il familismo amorale.
La qualità della vita non è una classifica: è la misura della libertà reale delle persone.
E io credo che la Campania, con Avellino e i suoi comuni interni, può e deve essere protagonista di una nuova stagione di diritti, lavoro dignitoso, equità e sviluppo sostenibile.



