Quattro strutture sanitarie irpine, di cui due ex ospedali, senza una potenzialità e identità precise: ora sembrano farsi avanti nuove prospettive. I primi segnali sono arrivati dalla riunione del comitato dei sindaci Asl con il direttore generale dell’azienda sanitaria avellinese, Mario Nicola Vittorio Ferrante.
Investimenti sulla chirurgia complessa al Criscuoli-Fieri di Sant’Angelo dei Lombardi, per chirurgia d’urgenza al Frangipane di Ariano, per l’ospedale di comunità a Monteforte Irpino e per la radiologia all’SPS di Bisaccia: sono questi i fattori emersi nell’ultimo confronto tra le parti.
I sindaci Enrico Franza (Ariano), Marcello Arminio (Bisaccia), Marco Marandino( Sant’Angelo dei Lombardi) e Costantino Giordano (Monteforte Irpino) hanno ancora una volta affrontato i mali, è proprio il caso di dirlo, della sanità irpina. Sullo sfondo, la certezza indiscutibile, che è la carenza di medici sia negli ospedali sia per la medicina di base. Di fatto, quelli che lavorano negli ospedali irpini sono pochi, tanto che il sindaco di Bisaccia Arminio aveva lanciato, tempo fa, la proposta di favorire l’immissione di medici provenienti dall’area asiatica.
Ferrante, in quest’ultima riunione del comitato, ha ribadito il piano già reso pubblico giorni fa, con cui viene potenziato il settore sanitario con l’indizione di concorsi, mentre per la medicina territoriali sono stati assunti 33 medici e 17 specialisti a partire dallo scorso ottobre. L’Asl di Avellino sta lavorando al potenziamento della medicina territoriale, nella quale sono ricomprese le attività di Medicina generale, Continuità assistenziale (Guardia Medica), Pediatria di libera scelta, Specialista ambulatoriale. «Nonostante la carenza di medici, spina nel fianco per tutte le aziende sanitarie, siamo riusciti a far fronte alle carenze e ad implementare le attività di medicina territoriale con il reclutamento di nuovi medici e l’aumento di ore destinate alla Specialistica ambulatoriale», ha spiegato il direttore generale Ferrante. «Ciò ci consente di incrementare i servizi ai cittadini, offrendo una risposta più adeguata alle loro esigenze attraverso la medicina di prossimità ed evitando il ricorso improprio all’assistenza ospedaliera». ma non basta. Perché gli ospedali delle aree interne hanno bisogno di essere potenziati, vedi il Frangipane ad Ariano e il Criscuoli-Frieri di Sant’Angelo dei Lombardi. Ci sono difficoltà oggettive, a partire da quelle geografiche, che rendono difficile la vita di chi abita in alta Irpinia o nell’arianese. L’Sps di Bisaccia, come ha sottolineato il sindaco Arminio, non nuovo a battaglie per la difesa della sanità, poi puntualmente smantellata negli anni, ha rilanciato sulla necessità di potenziare la struttura, una volta ospedale, per organizzare un servizio ambulatoriale degno di questo nome, fermando una buona volta la migrazione sanitaria, specie per pazienti anziani. Così per l’ospedale Criscuoli-Frieri: il presidente del comitato, il sindaco Marco Marandino, anche lui ha sollevato nel tempo le gravi carenze che minacciano il presente e il futuro della struttura.
«Riconosco che il direttore Ferrante è stato molto attento alle nostre indicazioni, dimostrando la sua sensibilità per le nostre preoccupazioni – dice al Corriere il primo cittadino di Bisaccia, Arminio – Ci ha dettagliato sul lavoro che si sta facendo per immettere nuovo personale attraverso i concorsi. Ci rivedremo ancora per apportare ulteriori elementi che possano continuare a migliorare la sanità. Le premesse mi sembrano interessanti, speriamo di arrivare presto a conclusione».