Capita anche questo nelle serate di maggio, in una città che si sforza, senza grandi risultati, di essere al passo con i tempi, di essere un vero capoluogo. Una città in cui le associazioni fanno la loro parte per promuovere molteplici iniziative culturali ma devono superare difficoltà insormontabili. E’ lo spettacolo a cui hanno assistito i partecipanti ad un incontro letterario tenutosi ieri, nell’ambito di una rassegna consolidata, a Villa Amendola, sede del Museo Civico. Un luogo che rappresenta la memoria del capoluogo e racchiude un prezioso patrimonio artistico. L’incontro si è tenuto nella cornice del prezioso Museo, senza che nessuno presidiasse la struttura, neppure lo straccio di un custode. Con gli organizzatori costretti a farsi carico dell’incombenza di spegnere le luci e chiudere i locali. Tanto che il pubblico è stato costretto a uscire, non senza difficoltà, facendosi largo al buio, lungo i corridoi. Con gli spettatori chiamati, alle 20, dai vigili mentre l’incontro era ancora in corso perchè il parcheggio della struttura doveva chiudere. Contraddizioni di una città, in cui anche la cultura risente delle scarse finanze del Comune, delle tensioni che vive la maggioranza che amministra la città, di un caos che regna quasi ovunque, in cui manca persino il personale per tenere aperte le strutture culturali e bisogna arrangiarsi all’infinito per realizzare progetti o eventi.