Diceva il Gattopardo: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi“.
Avrà studiato bene Tomasi di Lampedusa la brava Laura Nargi, prima donna sindaco della città di Avellino, già vicesindaco con l’amministrazione guidata da Gianluca Festa. E già, leggendo la lista degli assessori che compongono il governo cittadino e facendo un minimo di indagine sul “Chi è” emergono dubbi e perplessità sul loro ruolo. Sia chiaro: per ora valutiamo solo il loro curriculum perché quello che saranno in grado di fare lo valuteremo per le azioni messe in campo. Tuttavia, alcuni elementi non ci convincono.
Il primo: una struttura della giunta dal sapore del continuismo. Come si nota per gli incarichi di vertice. D’altra parte, è solo una fictio non inserire nella giunta consiglieri eletti, giacché come approfondiamo in altra parte molti degli assessori sono stati di “gradimento” dei gruppi che hanno contribuito a fare eleggere Nargi. In realtà evitata la lottizzazione, brutta parola, è stata praticata la scelta imposta e in modo gentile.
Si dice che la giunta sarà a tempo. Che significa? Quanto tempo saranno in carica i prescelti? Se dovesse essere per un anno, secondo indiscrezioni in che modo potrebbero svolgere il loro ruolo? Alcuni non conoscono la città pur presentando un curriculum di tutto rispetto. Ci viene il dubbio che possa trattarsi di una giunta che dovrà accompagnare la navigazione nel tempestoso mare dell’inchiesta giudiziaria che potrebbe riservare altre sorprese visto che le indagini non sono concluse. Avevamo suggerito al sindaco di resettare e ripartire per un lungo periodo. Niente di tutto questo.
Ingenuità o furbizia? Ci sarà tempo per capire. Per ora restiamo in attesa delle dichiarazioni programmatiche che Laura Nargi consegnerà al consiglio e ai cittadini.Certo, è davvero difficile immaginare che un governo a tempo possa definire gli impegni a lungo termine che richiedono uno straordinario cambio di rotta rispetto al passato. Tutto qui con un augurio ai nuovi interpreti della città e in particolare al neosindaco.