Un volume donato da Red Fryk-Hey, ballerina hip hop e coreografa, attivista per i diritti delle persone con autismo, al Mid di Giovanni Esposito. Nel corso di un evento, tenutosi la scorsa estate a Campagna, il Mid aveva incontrato Red Fryk che aveva voluto sostenere con una sua lettera la battaglia per l’apertura per il Centro per l’autismo. In occasione delle festività del Natale l’attivista ha voluto donare il suo volume “(Non) siete tutti un po’ autistici” a Giovanni Esposito, in rappresentanza del Mid. Il volume sarà promosso nelle scuola attraverso confronti con gli studenti sul tema dell’autismo. E’ lei stessa a spiegare come “Ho sempre avuto bisogno di routine e schemi ben definiti. La mia percezione sensoriale è sempre stata definita esagerata, ma per me era normale. All’opposto, talvolta, non percepivo alcuni stimoli. Mi hanno sempre detto che le mie emozioni erano “o troppo o niente”, a me sembravano così quelle degli altri. Mi sono sempre fissata su poche e determinate cose (la danza, il rosso, la cultura Hip Hop, Walt Disney e ora il discorso autismo) e l’ho sempre fatto con naturalezza e serenità. Ma mi han sempre detto che non andava bene, perché pensavo solo a quelle cose e “troppo”. Ho sempre faticato a stare in gruppo, e sono arrivata alla conclusione che non devo più farlo, perché per me è normale e sereno così. Riesco a stare serenamente con le persone se si tratta di danza, posso ballare tra 8000 persone e davanti ad altrettante se la mia mente è focalizzata sulla danza. Non mi accorgo di nulla. Se poi devo avere a che fare con le regole sociali è uno sforzo immenso. Ho sempre avuto delle crisi, alle quali non davo il nome, quando capitavano cose che a me facevano impazzire, invece agli altri no, perché non le percepivano come me. La mia sensorialità non è come quella delle persone neurotipiche. Ma non è sbagliata. E’ diversa e bisogna conoscerla per avere equilibrio. La società però non è ancora pronta. Troppe persone autistiche si nascondono e soffrono perché devono soffocare dei meccanismi per noi naturali. E nasconderli ci fa andare in sovraccarico così poi arrivano le crisi”.