Dopo la sconfitta nelle Marche e in Calabria e l’unica vittoria del centrosinistra in Toscana le Regionali in Puglia, Campania e Veneto potrebbero destabilizzare la leadership del Pd di Elly Schlein, dare una scossa al Nazzareno, cambiare il rapporto di forza tra le correnti.
Negli ultimi giorni il Pd è in fermento e la segretaria sembra assediata.
La scorsa settimana la presentazione a Roma del laboratorio politico “Progetto Civico”, iniziativa Silvia Salis (sindaco di Genova) e Alessandro Onorato (assessore al Turismo a Roma), un segnaledell’insofferenza nel Pd verso la guida targata Schlein. A Milano si lavora ad una nuova area riformista alternativa a Stefano Bonaccini, presidente del partito, leader della corrente Energia Popolare ed ex presidente della Regione Emilia Romagna. All’incontro dei giorni scorsi c’erano Lorenzo Guerini (ex Ministro della Difesa), Giorgio Gori (ex sindaco di Bergamo e ora europarlamentare) e Graziano Delrio, ex Ministro alle Infrastrutture. Bonaccini, dicono i nuovi riformisti, sarebbe troppo schiacciato sulla linea di Schlein. Ma lui replica: “Nessuno, tra i tanti che ho incontrato nei bar o nei mercati, mi ha chiesto quanto io sia riformista”.
Intanto il senatore Alessandro Alfieri, storico collaboratore di Guerini, sarebbe il nuovo riferimento dei riformisti. Sulla stessa linea l’europarlamentare Pina Picierno (vicepresidente del Parlamento Europeo e anima critica del Pd quasi al pari del conterraneo Vincenzo De Luca), ma pure il sindaco di Milano Beppe Sala
Per Romano Prodi non bisogna commettere l’errore di ripetere l’esperienza della Margherita, ma a lavorare per una rinnovata identità riformista dentro il partito. E comunque Schlein sarebbe troppo a sinistra.
La nuova corrente riformista è stata ribattezzata ironicamente la “corrente dei Ferrovieri”, riferimento al luogo dell’incontro: l’Osteria del Treno e nello stesso per sottolineare la necessità di mettere in moto il Pd.
E infatti Picierno spiega: “ “Non siamo riformisti da salotto. Ci sono donne e uomini che si sono fatti le ossa nelle province più difficili d’Italia. L’unità del Pd non può diventare una clava usata contro chi dissente”. Grandi manovre per le Politiche, ma la prossima tornata elettorale regionale potrebbe rimettere tutti in riga.



