“Più che di centrosinistra parlerei dell’area progressista. Io la chiamo alleanza per la Campania, che riprende un po’ lo schema del patto per Napoli che si estende anche al mondo dei moderati”. Il vicepresidente della Camera Sergio Costa lo spiega, ai giornalisti che lo incalzavano sull’ipotesi di una sua candidatura alla presidenza della Regione Campania, , dal centro congressi della Federico II di Napoli dove sta partecipando al convegno “L’Italia nel mondo in tempesta. Le sfide dell’economia e della politica”, un incontro, promosso da Fondazione di comunità del centro storico di Napoli e il Fondo Rita De Santo Alfano, che ospita un confronto tra il mondo politico e istituzionali ed esponenti dell’economia e dell’imprenditoria. Partecipano, tra gli altri, Pier Ferdinando Casini, presidente dell’Interparlamentare Italiana, Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, ed Emanuele Grimaldi, amministratore delegato di Grimaldi Group.
Su quanto stia lavorando a una sua candidatura, Costa però taglia corto: “Io faccio il vicepresidente della Camera, ho un atteggiamento zen”. “La Campania, – afferma poi il vicepresidente della Camera – ha il numero più alto di startup che sta sorgendo, è una regione importantissima, collocata ai vertici della nazione, e che può dare molto. Adesso è il momento di fare il salto ulteriore, che è quello di andare a mettersi al fianco alle realtà produttive, a dare sicurezza a queste realtà, che possano dare poi lavoro. Questa sfida ancora non è stata vinta”. Per Costa “gli imprenditori sono una fetta importante, determinante, ovviamente non unica, però importante e determinante per costruire un territorio sano”.