“In Campania il Partito Democratico è commissariato da due anni perché nell’ultimo congresso il 70% non ha appoggiato la mozione di Schlein. Non accade neanche nel nord Corea”. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca torna a tuonare contro la segretaria. Lo fa alla Festa dell’Unità nel Sannio.
“Misiani – dice De Luca – avrebbe dovuto dimettersi dopo aver chiesto scusa. Il Pd è un partito non un’associazione a delinquere e la vita del Pd della Campania si decide qui, non a Roma. Schlein si era proposta come il cambiamento ma in due anni non è cambiato nulla, non si valorizza il merito ma i maggiordomi dei capicorrente”.
E la questione terzo mandato è “un problema marginale e stupido. E’ una grande palla, non esiste. C’è un presidente di Regione, Zaia, che il terzo mandato lo sta finendo, e nessuno dice niente. Vuol dire che non c’è una questione istituzionale di principio ma c’è un’aggressione politica.
In questo momento si sta candidando alla presidenza della Liguria Andrea Orlando, che ha sei mandati alle spalle. Nessuno ha niente da dire. Non c’entra nulla il terzo mandato, il problema è che nel Pd continua un’aggressione personale e politica verso un uomo che è visto come libero, che non risponde a logico di corrente e patronato”.
Insomma, nel partito, secondo De Luca, è sempre la stessa storia: “Schlein ha poco tempo davanti per cambiare Pd – ha aggiunto -. Oggi il Pd ospita tutto quello che è contro natura, contro ragione e contro decenza. Si pensa di governare l’Italia con questo gruppo dirigente. Ma vi pare che in un partito, anziché sostenere i propri dirigenti e un governatore che ha il 70% di consensi, si sostiene chi non ha mai conquistato voti nei territori”.
Ma il governatore non si limita ad affondare il Pd e e punta in particolare sulla battaglia contro l’autonomia differenziata: “Come Regione Campania il 15 ottobre presenteremo una proposta al Parlamento. E’ una proposta con cui sfidiamo sul piano dell’efficienza il nord.
Sbagliato alimentare una contrapposizione tra Nord e Sud, noi dobbiamo unire l’Italia, unire le forze produttive, per questo la Campania propone una linea che non è l’autonomia differenziata ma burocrazia zero. Dobbiamo prosciugare la palude burocratica ma senza spaccare l’Italia”.
“Proporremo una modifica alla legge Calderoli – ha aggiunto – che nel riparto del fondo Ssn, le stesse risorse pro capite a tutti i cittadini italiani, secondo di avere per ogni Regione un numero uguale di medici e infermieri ogni mille abitanti. Poi dobbiamo vietare alla Regione di fare contratti integrativi su sanità e scuola. Terzo che non si adottino le gabbie salariali. Crediamo nell’unità d’Italia si o no?”.