Nel Pd della Campania “si è giunti a un punto limite. E le ultime notizie delle inchieste su dirigenti importanti non possono che provocare dolore e sgomento in uno come me, ancora legato alla mia città e al mio partito. È tutto così assurdo”. Così in una intervista al Corriere della Sera l’esponente del Pd Umberto Ranieri.
“A Napoli c’è la giunta Manfredi che sta ben governando e alla Regione c’è De Luca che ha mille difetti, a partire dalla ruvidezza, ma che in più occasioni si è dimostrato un amministratore capace – spiega – Siamo finiti nel deserto proprio per questi eccessi: chiamarlo “cacicco” è stato un errore. Ma anche De Luca ha le sue colpe”.
Per Ranieri, “di sicuro c’è da recuperare rigore e sobrietà nei comportamenti pubblici. Ma, a proposito di errori, come si può scrivere, come De Luca ha fatto, un libro con quel titolo: Nonostante il Pd?”.
“Bisogna essere realisti. Il Pd non può fare a meno delle capacità e del consenso di De Luca – dice Ranieri – Ma De Luca non può credere davvero di poter fare a meno di una grande forza come il Pd. Schlein deve intervenire personalmente, tanto più che la questione De Luca non l’ha determinata lei. Sono anni, se non decenni, che se ne parla: una personalità forte in Campania e un partito debole a Roma.
Uno scarto di programmi, di strategie, perfino di linguaggi. Ebbene, bisognava intervenire per tempo. Non bastano più i commissari. Deve incontrare De Luca. Devono vedersi senza accompagnatrici e accompagnatori e parlarsi con reciproco rispetto. In certi momenti il rispetto è tutto”.