Tanto tuonò che piovve. Il faccia a faccia tra il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e la segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, dopo tanti rinvii si è svolto ieri in un clima positivo, il significato di una svolta nel centrosinistra in Campania. Finiscono in archivio i duri contrasti tra i due leader e in particolare gli insulti del governatore nei confronti del Pd e dei suoi vertici che hanno reso difficile il percorso delle elezioni regionali in questa torrida estate.
CONTE E LA SVOLTA
A determinare il cambiamento di clima nell’ambito del centrosinistra, o campo largo, era stato un incontro tra il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte e l’inquilino di Palazzo Santa Lucia, De Luca, chiudendo la porta alle polemiche.
L’ex presidente del Consiglio, impegnato a sostenere la candidatura di un esponente pentastellato aveva dato atto a De Luca di aver lavorato in modo positivo nello svolgimento del suo mandato, ragionando anche sul programma da mettere in campo nel corso della legislatura del dopo elezioni. Questo modo di procedere ha convinto De Luca che, dopo astiose polemiche, ha incassato la fiducia dell’alleato.
Lo stesso Conte ieri commentando l’incontro al Nazareno ha detto; “Sulla Campania si va avanti”, lasciando intendere che anche sulla candidatura nel centrosinistra dell’ex presidente della Camera, Roberto Fico, in una prima fase osteggiata da De Luca, si potrebbe trovare un’intesa. In ogni caso se non dovesse essere Fico, allora andrebbe bene anche un altro esponente pentastellato (l’ex ministro dell’Ambiente Costa?).
IL SOSTEGNO DEI 23
Mercoledì mattina intanto la maggioranza dei consiglieri regionali della Campania, in 23, senza esponenti del Pd e con la presenza di due consiglieri del M5s, ha approvato un documento di intenti nel quale si sostanzia l’esperienza positiva dell’amministrazione De Luca, assumendo l’impegno di portare a compimento i programmi avviati con attenzione alle zone interne, ribadendo con forza che qualsiasi candidatura deve corrispondere alla volontà dei territori, senza essere calata dall’alto.
LE CONDIZIONI DI DE LUCA
Sulla stesa linea si è svolto ieri il confronto tra il governatore e la segretaria PD: De Luca ha insistito sul programma futuro, a partire dalla sanità, per continuare con l’impegno di realizzare la nuova sede della Regione (“Il Faro”) e per quanto riguarda i deluchiani fedelissimi la richiesta sarebbe stata di fare entrare in giunta Fulvio Bonavitacola, oggi vice del governatore e Lucia Fortini, attuale assessore alla cultura. Non solo. Sul piano strettamente politico De Luca avrebbe posto il tema del congresso regionale. Allo stato da circa due anni il partito è commissariato dall’aprile 2023 con la guida di Antonio Misiani. E dunque si dia autonomia ai territori.
LO SCENARIO
Se l’intesa dovesse avere buon esito per il centrosinistra e il campo largo si aprirebbe un rafforzamento della coalizione. Con De Luca, fino ad ieri sull’altalena e oggi in posizione di tregua, occorrerebbe una rivisitazione delle componenti della sinistra, a cominciare dallo stesso De Luca che potrebbe candidarsi come consigliere, o capolista di una lista da lui promossa.
NEL CENTRODESTRA
Se il campo largo sembra compattarsi la discussione nel centrodestra si surriscalda. Forti pressioni vengono fatte sul ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il quale sin dal primo momento si è detto irremovibile. Lunedì intanto è stato convocato a palazzo Chigi un vertice tra Meloni, Tajani e Salvini. Maturerà qualche decisione?