“Durante l’assemblea di Controvento (lo scorso 8 gennaio ndr) abbiamo provato a fare chiarezza, ad organizzare un momento di confronto propeteutico ad un possibile rilancio della coalizione di centrosinistra”. Secondo il consigliere comunale di opposizione Amalio Santoro – eletto nelle file di Per Gengaro sindaco – l’iniziativa era necessaria perché durante la crisi interna alla maggioranza, “un pezzo del Pd, i democratici occasionali, han dato l’impressione di volersi tenere le mani un po’ libere”. Del resto, – aggiunge Santoro – non è una novità: “Già un minuto dopo il risultato elettorale alcuni dem avevano teorizzato la loro autonomia di consiglieri”. Autonomia rispetto al centrosinistra, alla coalizione che si era presentata alle amministrative cittadine in alternativa alla sindaca Laura Nargi, appoggiata dai festiani e da Patto civico.
“Qualcuno – continua Santoro – ha sostenuto che è stato un errore candidare a sindaco Antonio Gengaro”. Una disputa che era cominciata ben prima della scelta del nome. “Certo, quando si perdere c’è bisogno di fare autocritica un po’ da parte di tutti. La discussione è durata un anno e mezzo senza nessun risultato”. Per Santoro non è colpa di Gengaro: “Il centrosinistra in questa provincia non vince da 15 anni. Alle amministrative – aggiunge – abbiamo trovato insieme una candidatura autorevole, ma un minuto dopo il voto ci è stato detto che bisognava fare un accordo con il Patto civico, col peggio della presunta Destra di questa provincia”, rivela Santoro.
Che parla del Pd: “Qualcuno – siamo alla metafisica – ha immaginato il sostegno al sindaco ma non alla Nargi, qualcun altro ha suggerito di interpretare il sentimento del popolo festiano”.
Ecco perché serve chiarezza. “Dobbiamo liberarci del festismo che è in noi”. E’ la via per costruire un centrosinistra vero, sano, coeso, non trasversale e non elettoralistico. E invece “siamo alle solite. Come si sta in politica? Come si interpreta la militanza? Prendere una posizione è rischio e passione insieme”, ammonisce Santoro. Domande che non richiedono risposte complesse.
Ma a condizionare la posizione del centrosinistra sono le regionali. Il centrosinistra è con o contro il governatore De Luca? “Non è solo una questione di regole – un eletto dopo due mandati dovrebbe andare a casa – ma anche di giudizio su ciò che De Luca ha fatto, sui limiti di una esperienza politica. Adesso c’è la categoria dei ‘pontieri’ che vogliono fare il rinnovamento col consenso del governatore. Dobbiamo liberarci di queste contraddizioni altrimenti non spicchiamo il volo, non costruiamo una coalizione di qualità e di cambiamento. Ma il Pd – ripete Santoro – in questa provincia è il luogo della contraddizione. Né un luogo di partecipazione, né di produzione politica. Dobbiamo evitare questo mercato delle vacche da parte di chi la mattina si proclama deluchiano e la sera schleiniano: tutto questo taglia le gambe ad un progetto di rinnovamento del centrosinistra”.