“Come va a finire con Zaia in Veneto? Non lo so, questo va chiesto a loro… Io dico solo che diffido dai politici che si ritengono eterni. Noi siamo contrari al terzo mandato”. Lo dice Elly Schlein ieri sera a Di Martedì su LA7 e sulla Campania aggiunge: “Abbiamo sostenuto il lavoro che è stato fatto in questi anni in regione Campania e io penso che più del consenso, serva il buonsenso: quello di costruire una alternativa secondo le regole che ci siamo dati”.
“Le risorse non sono infinite e questo governo le sta buttando per fare propaganda”, dice Schlein. “Ci hanno fatto un sacco di promesse che stanno puntualmente tradendo: hanno scritto che alzeranno le accise sul diesel, invece di abbassarle sulla benzina e poi buttano 800 milioni degli italiani per costruire carceri in Albania”.
“L’alternativa esiste, certo bisogna costruirla ancora di più. Siamo stati insieme in Emilia e in Umbria e abbiamo dimostrato di avere idee in comune”, ha detto. “Noi abbiamo lavorato in questo anno uniti mai come prima nel Pd e ci interessa costruire un’alternativa a questo governo. Ci stiamo impegnando. Quest’anno abbiamo fatto molto. Non faremo mai abbastanza finchè non manderemo a casa questo governo. Non mi avete mai visto spendere un minuto in polemiche con le forze di opposizione, il nostro avversario è la destra”, ha detto.
Intanto il presidente della Regione Veneto, Zaia ha chiarito meglio, ieri a Venezia durante il punto stampa di Palazzo Balbi, la sua posizione sulla questione del terzo mandato le fibrillazioni nei partiti di centrodestra in vista delle prossime elezioni regionali, al momento fissate a ottobre 2025, su di chi sarà il candidato alla presidenza.
”Come diceva Eduardo de Filippo: prima adda passà ‘a nuttata – ha esordito Zaia – Ora siamo in una fase nella quale tutti parlano ed è giusto che ognuno dica la propria, ma poi ognuno deciderà cosa fare. Lo farà la Lega e lo farò anch’io che sono sempre stato un uomo di squadra e sarò sempre dalla parte del mio partito. Non auspico per forza di cose una corsa solitaria della Lega, occorre fare una sintesi delle diverse posizioni ma c’è bisogno di serenità, il muro contro muro non porta a nulla. Fondamentale però – dice Zaia – rimane che prima di tutto vadano ascoltati i veneti, senza calare nomi dall’alto sul territorio. Impensabile che arrivi qui uno e dica ‘sono io il candidato’.
Zaia ha ammesso che, se fosse possibile, ”mi ricandiderei sicuramente, dato che me lo chiedono i veneti in maniera trasversale. Ma so anche che la mia non ricandidatura farà felice un sacco di persone”.