di Nino Lanzetta
Ormai la metà degli elettori si astiene dal diritto/dovere di andare a votare. Anche nelle elezioni regionali. Lo fanno ancora nei piccoli comuni perché si conoscono tutti e dei candidatisi sa tutto, ma anche nei grossi comuni il voto amministrativo comincia ad andare a noia,
Con la caduta del muro di Belino sono venute meno le ideologie ed anche le idee. Con la globalizzazione e il trionfo del mercato senza regole anche la politica è stata mercificata ed i partiti si sono modificati. Si sono personalizzati e si sono messi al servizio del mercato così anche la politica sin è mercerizzata e, con Berlusconi in Italia, è diventata oggetto di pubblicità e di scambio. Di conseguenza la democrazia ha cambiato volto ed è sempre più succube del mercato e delle multinazionali.
I partiti sono l’ombra del passato e la classe politica, non formatasi sul territorio e non scelta dagli elettori, è divenuta succube del capopartito e soggetta ai suoi voleri. Altro che senza vincolo di mandato, come vorrebbe la Costituzione che viene violata ogni giorno e minacciata di riforme dai leader che si succedono al governo per utilizzarla al proprio volere.
Con più di mezzo secolo di anticipo Fiorentino Sullo aveva previsto la deriva che avrebbero preso i partiti in Italia. “I partiti incanalano la pubblica opinione per uno o altro sentiero perché educano, perché raggruppano le varie tendenze. Un giorno in cui un partito manca a queste funzioni, il partito diventa una camarilla, una clientela, cioè una formazione eterogenea di persone che si spalleggiano per fare strada nella vita, per ottenere un posto di comando, per diventare deputato e per arricchirsi”
Molti elettori lo hanno capito e sono rimasti nauseati perché nessun partito, ormai, sfugge a questa logica. Molti altri, invece, sognano l’uomo (o la donna!) forte che tolga per essi le castagne dal fuoco e risolva i problemi complessi che si presentano nella società. La metà si astoene. John Kennedy diceva: ”Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese.”
In questa Italia sventurata dovrebbero pur esserci cento uomini d’acciaio che si pongono il problema e inducano, almeno i partiti di sinistra a cambiare cominciando dal restituire ai cittadini elettori il diritto, scippato loro, di scegliersi i propri rappresentanti perché – come detta la Costituzione- la sovranità spetta al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
E’ da lì che bisogna partire e poi il programma e il progetto di società vengono facile: nel rispetto e nell’attuazione della Costituzione. I capi ed i capetti del Centro sinistra non si rendono ancora conto che stiamo correndo verso il baratro e si fanno la guerra fra di loro. Calenda e Renzi sono inaffidabili e, spesso, ridicoli; Conte non scherza e vuole tornare alla presidenza del Consiglio sottovalutando le destre e la Meloni, la Sclein non ha il coraggio o forse la statura del leader ed è anche succube dei maggiorenti del suo partito. O tempora o mores!