Valle Ufita. È per domani, venerdì 10 novembre, alle ore 18 presso il Castello d’Aquino, l’appuntamento a Grottaminarda organizzato dalla direzione provinciale del Partito democratico, rimandato già due volte, il cui tema riguarda uno dei temi più discussi degli ultimi tempi:” Polo logistico e sviluppo della Valle dell’Ufita”.
Si è fermi all’incarico, come annunciato dai rappresentanti campani di Fratelli d’Italia, dato a Rete Ferroviaria Italiana per la redazione di un progetto definitivo.
I sindaci del territorio, a cominciare da quelli di Ariano Irpino e Grottaminarda, Enrico Franza e Marcantonio Spera, restano vigili su quanto accade. Il polo logistico di Valle Ufita, che dovrà fare da appoggio all’alta Capacità della Napoli-Bari, rimane uno dei punti fondamentali che costituiscono la veda apertura al progresso delle zone interne. Dice il primo cittadino grottese:”I sindaci irpini devono difendere il territorio e sono chiamati, a gran voce, dai propri cittadini per non perdere “IL TRENO” dello sviluppo e del futuro in Valle Ufita”. Per Marcantonio Spera, è un discorso che coinvolgerà non solo questa valle.”L’Ufita potrà essere- infatti, dice- il futuro radioso per Avellino, non solo, ma per tutti i paesi della nostra provincia. Anche per chi, come i Comuni dell’Alta Irpinia, che con la Contursi-Grottaminarda si affacciano sulle valli. Se non ci impegneremo, tutti, può diventare invece una terra morta che difficilmente risorgera'”.
Nonostante l’inserimento, in questo argomento, dei Comuni del Beneventano. Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, spesso ha sottolineato l’importanza di un altro( più piccolo, ndr) polo logistico che dovrebbe sorgere a Ponte Valentino, dalle parti del capoluogo sannita. A questi il sindaco di Grottaminarda dedica un passaggio.”Non me ne vogliano i Comuni Beneventani e la politica miope di chi, per promuovere se stesso, rovina gli altri. Nei prossimi mesi intraprenderemo qualsiasi strada civile per lottare per i nostri diritti senza pregiudizi riconoscendo meriti a chi saprà aiutare il nostro popolo”.
Giancarlo Vitale