Un itinerario alla riscoperta della memoria del tempio per eccellenza della fede cittadina. E’ quello che consegnano i documentari “La Cattedrale” e “Pulpiti e Altari” a cura di Armando Montefusco, Geppino e Mario Del Sorbo, con la voce narrante di Roberta Giordano. Le immagini consentono di ripercorrere la storia della cattedrale.
l duomo fu costruito, per volere del vescovo Roberto, a metà del XII secolo, i lavori cominciarono nel 1132 e terminarono nel 1166. Per il volere di vari vescovi, a volte anche per vari danneggiamenti dovuti ai terremoti e alle guerre, la struttura ha subito numerosi restauri e ampliamenti. L’aspetto della cattedrale era in stile romanico, mantenne il suo aspetto originario fin verso la fine del Seicento, quando s’iniziarono le prime trasformazioni e i primi restauri che, proseguendo nel Settecento, trasformarono l’antica struttura romanica in stile barocco: in quel periodo del 700′, internamente furono realizzati i soffitti a cassettone e vennero aggiunte le decorazioni riguardante i quadri dipinti dall’artista Michele Ricciardi.
Nella seconda metà del 1800, il vescovo Francesco Gallo (1855-1896) mise in opera un totale rifacimento ed ampliamento della cattedrale, che venne trasformata in stile neoclassico: il rifacimento della facciata fu affidato all’architetto Pasquale Cardola e fu compiuto tra il 1857 e il 1868; la trasformazione dell’interno, invece, fu opera dell’architetto Vincenzo Varriale, che vi lavorò intensamente dal 1880 al 1889.
Il nuovo edificio dovette subire i bombardamenti della seconda guerra mondiale e il terremoto del novembre 1980: in entrambi i casi furono necessari importanti interventi di consolidamento e di adeguamento alle norme sismiche. L’ultimo restauro, terminato nel 1985, fu per volere del vescovo Pasquale Venezia.
Saranno proiettati il 4 e 12 marzo al Polo dei Giovani nel corso di un incontro promosso dalla comunità “Laudato si” e dalla diocesi di Avellino in collaborazione con le associazioni Orizzonti, Archeclub e Amica Sofia, Acli, Libera, Legambiente, Emergency, Arci, Insieme per l’Irpinia.