Il grande clamore suscitato dall’aggressione del deputato Francesco Emilio Borrelli ieri a San Michele di Serino, registra oggi un ulteriore sviluppo: il deputato ha ricevuto, e pubblicato sui suoi social, una lettera che dice essergli pervenuta da un agente della polizia municipale. “Un agente di Polizia Municipale mi scrive sull’aggressione a Santa Lucia di Serino: fuori a quel bar ci sono persone che vivono spudoratamente contro la legge in modo prepotente e violento”. Ecco il testo della lettera aperta inviata al deputato: “Carissimo e stimatissimo deputato Borrelli, ho appena visto la registrazione della diretta relativa ai fatti di Santa Lucia di Serino e, mi creda, non sono affatto meravigliato. Sono un Agente di Polizia Municipale e la scorsa estate, unitamente a un collega, ho operato in supporto proprio su quel territorio comunale. Fuori a quel bar, cercando di arginare il fenomeno della sosta selvaggia, tante volte mi sono sentito solo, inerme e indifeso, e tante volte ho rischiato pure di ricevere aggressioni. Il problema sociale è enorme, sono anche d’accordo con la logica della diffusione della cultura della legalità e del rispetto del prossimo, ma questa andrebbe portata avanti al cospetto di una platea ricettiva…per gli altri, intendo per coloro i quali hanno scelto di vivere ‘contra legem’ andrebbe adottata unicamente la logica della repressione e della punizione, in maniera tale da garantire il principio della certezza del diritto…questo caro sconosciuto. Noi agenti di Polizia Municipale in questi paesini siamo pochi e mal organizzati…privi di risorse anche materiali (con ciò intendo anche semplicemente un auto di servizio o l’assegnazione di un arma per poterci difendere – ricordo a me stesso che parecchi di noi siamo anche Agenti di Pubblica Sicurezza, e come tali dobbiamo garantire l’ordine e la sicurezza pubblica su questi territori)”.